Congresso CGIL: uscire dalla crisi cambiando la politica energetica

 XVII CONGRESSO CGIL: una occasione per uscire dalla crisi cambiando la politica energetica e di sviluppo innovando le politiche del lavoro

Il congresso del più grande sindacato italiano ha per forza (nel bene o nel male) un impatto su tutto il quadro sociale, economico, politico, non solo sui lavoratori, e tra questi, sugli iscritti alla Cgil.

Purtroppo il Governo risulta sordo all’urgenza di varare un piano energetico che colga la necessità di fuoriuscire dal sistema dei fossili e continua ad ignorare il rapporto tra politica energetica, politica industriale, lavoro, ambiente e clima. Sono temi altresì all’ordine del giorno del congresso del più grande sindacato confederale, che realizza la consultazione e il coinvolgimento più democratico oggi realizzabile nel Paese. Anche per questo, nel massimo rispetto dell’autonomia di ognuno, come Associazione “Si alle energie rinnovabili No al nucleare”, siamo interessati ad approfondirne i contenuti in una forma che eviti qualsiasi intromissione e costituisca solo un arricchimento specifico su un terreno che vorremmo praticare insieme.

 

Partiamo dai testi integrali dei due documenti: il primo «Il lavoro decide il futuro», con  una serie di emendamenti collegati, e il secondo «Il sindacato è un’altra cosa»,  che possono essere consultati sul sito www.cgil.it.

Nella ragione sociale della nostra associazione non c’è solo il no al nucleare, ma soprattutto la necessità di trovare una direzione nella transizione energetica, superando le fonti fossili, a partire dal carbone, e sostituendole razionalmente e con congrua urgenza con quelle rinnovabili e l’efficienza energetica. Un altro modello non più basato sulle grandi centrali ma sulla generazione distribuita. I benefici non sarebbero solo ambientali, climatici ed economici (riducendo le importazioni); si porrebbero le basi per avviare una riconversione verso una economia di beni durevoli e sostenibili,  inducendo innovazioni nei cicli produttivi, nella stessa progettazione dei prodotti e dei loro cicli di vita. Un’altra strada per uscire dalla crisi, in alternativa agli investimenti per le grandi opere e per le spese militari, che oltre a valorizzare i beni comuni, creerebbe molte più occasioni di lavoro stabile e qualificato. Un percorso partecipato che necessita di precise scelte di politica industriale e di ricerca e anche di una partecipazione attiva, attraverso una pratica contrattuale coerente  da parte dei lavoratori, e di una consapevolezza dei consumatori, dei cittadini.

Da qui il nostro interesse per il movimento sindacale e per la Cgil. Infatti, su queste basi abbiamo già avuto la feconda occasione di collaborare con Cgil, Spi, Fillea, Flc, Fiom, Federconsumatori,  Sunia, Abitare e Anziani, Auser, al progetto Risparmiare energia a casa tua conviene”.

 

A noi sembra che questa “nuova idea di sviluppo” che salda le questioni sociali a quelle ambientali, ma che non sempre è stata, né è perseguita, con sufficiente coerenza dal movimento sindacale, anche per contraddizioni e oggettive difficoltà, sia sostanzialmente presente nel documento «Il lavoro decide il futuro» (costituito da una premessa generale e da 11 azioni tematiche), se si comprendono ed integrano anche gli emendamenti, sostenuti da alcuni dirigenti confederali e di alcune categorie (Fiom, Flc, Spi, Fillea, Fisac, Fp, ecc..) che hanno un coerente filo conduttore.

 

Questa è la valutazione generale che diamo come associazione; naturalmente chi di noi è iscritto e milita nelle diverse categorie della Cgil, si impegnerà a partecipare alle assemblee congressuali sostenendo queste posizioni con le necessarie articolazioni.

 

 

La Presidenza di “SI alle energie rinnovabili NO al nucleare” (www.oltreilnucleare.it)

 

Vittorio Bardi
Pierluigi Adami
Mario Agostinelli
Paolo Bartolomei
Mauro Bulgarelli
Nicola Cipolla
Massimo de Santi
Alfiero Grandi
Oscar Mancini
Gianni Mattioli
Gianni Naggi
Debora Rizzuto
Massimo Scalia
Alex Sorokin
Umberto Zona

Condividi