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Lunedì 13, incontro pubblico a Saronno

“Energia da fonti rinnovabili e da nucleare: energie a confronto su attualità e prospettive”

Lunedì 13 dicembre, ore 20.45 presso Sala ACLI, vicolo Santa Maria 7, Saronno (VA)

Introduce:
Giuseppe Mauri, membro di Ricerca Sistema Elettrico
Intervengono:
Marco Ricotti, docente di impianti nucleari al Politecnico di Milano;
Carlo Monguzzi e Sergio Zabot, coautori del libro “illusione nucleare”;
Mario Agostinelli, portavoce del Contratto mondiale per l’energia e il clima.
Modera:
Gianluca Ruggieri, ricercatore dell’Università Insubria

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Energia in Italia: chi decide?

Da Il Fatto Quotidiano, 6 dicembre 2010

“Due tycoon-oligarchi, con un rapporto personale che scavalca le istituzioni dei loro Paesi. Berlusconi e Putin hanno trovato nell’energia il terreno per un business condiviso. Eni e Gazprom sono diventati il centro dei loro interessi comuni”. “C’è la convinzione che Berlusconi e i suoi accoliti traggano cospicui profitti personali da molti contratti di fornitura energetica tra Italia e Russia”.

Queste le rivelazioni di WikiLeaks che il nostro Presidente del Consiglio e il presidente dell’Eni, Scaroni, liquidano con fastidio come pure illazioni o banalità. Altro che minimizzare! Questo è il segno di quanto in basso sia caduta la democrazia e di come sia scaduto il senso delle istituzioni in Italia. Se nientemeno che il futuro energetico di una delle prime dieci potenze del mondo è sottratto al Parlamento (da decenni non c’è uno straccio di Piano Energetico Nazionale) e pochi boiardi di stato possono scodinzolare dietro a un premier chiacchierato senza nemmeno dover riferire in sedi pubbliche, è ora di preoccuparsi. Inoltre i rapporti pubblicati dal sito di Assange riferiscono che l’ambasciatore americano considera le scelte energetiche italiane come semplice appannaggio di Berlusconi e di come queste siano condivise tra lui e pochi manager nominati dal Governo. Si parla anche di alcuni fiduciari personali collocati a Mosca dentro le banche e gli enti di rappresentanza che svolgono l’azione esecutiva per conto del Premier e dei suoi “amici imprenditori”. Scelte energetiche che spiegano i rapporti privilegiati del cavaliere con despoti e personaggi autoritari come Gheddafi, Putin e Erdogan, tutti fautori del rilancio delle fonti fossili e del sistema delle grandi opere come i gasdotti e le megacentrali. Tutti in campo per sostenere il nucleare come loro necessario partner del futuro. Già, perché la questione sempre tenuta ai margini del dibattito sul nucleare è la necessità ormai assodata di passare da un sistema di fornitura di energia sostenuto da ingenti risorse finanziarie (fortemente centralizzato e sempre più autoritario) ad uno alternativo, fondato sul risparmio familiare e sull’autoproduzione, decentrato sul territorio, governato democraticamente e integrato nei cicli naturali.

Atomo o sole. In fondo è qui che si gioca la partita per il modello di società che si vuole costruire: valutando i costi e i benefici, compiendo scelte tecnologiche a favore dell’ambiente piuttosto che del profitto. Come può un Paese discutere serenamente di scelte decisive per il suo futuro, se gli è negata la possibilità di influenzare e controllare gli oligarchi che determinano la politica estera e stabiliscono perfino accordi militari sulla base di interessi e affari di circoli ristretti? Come ci si può fidare di questi personaggi che hanno deciso senza discussione e trasparenza di fare dell’Italia la piattaforma in Europa del gas e del petrolio (da sostituire domani con l’uranio anziché con le rinnovabili), espandendo ancora le grandi infrastrutture e la concentrazione finanziaria e restringendo invece l’ambito dei meccanismi decisionali? Berlusconi quando sigla l’accordo per i reattori EPR con la Francia (oltre 60 miliardi a consuntivo!) semplicemente pensa a procrastinare il sistema che lo vede già promotore, con le lobby che lo circondano, di affari enormi (20 miliardi per il gasdotto Southstream con la Russia e 8 miliardi per Nabucco con la Turchia). Queste decisioni, però, sono incompatibili con una significativa diffusione degli impianti eolici e solari e con il 20% di risparmio energetico programmati dall’UE. Ecco spiegata allora la propaganda che un tycoon-imprenditore sosterrà per convincere gli Italiani a passare all’atomo e si giustifica la voce che circola sui 20 milioni messi a bilancio da Enel per raggiungere gli studenti delle scuole e le massaie nelle loro case. Un ente elettrico che si espande con partecipazioni atomiche all’Est e che – benedicente Putin – sigla un accordo per un reattore a Kaliningrad, mentre la Sogin pensa al trasporto di scorie nel Kazakistan. Da questi dati, si coglie un altro nesso che deve mettere in allarme chi si batte per l’acqua pubblica e chi sta raccogliendo firme per le rinnovabili . Le “utilities” (ex municipalizzate) come A2A, sperano, per risanare i loro bilanci, di entrare nel business nucleare e partecipare così a una torta offerta dal governo con i soldi pubblici. Così come sperano nel mantenimento del decreto Ronchi per la messa a gara dell’acqua, onde rimpinguare i profitti in calo con la gestione del servizio idrico, l’affare del futuro.

Mario Agostinelli

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“O SOLE MIO”, incontro pubblico a Malnate (VA)

Il Circolo Legambiente “Mulini dell’Olona” di Malnate organizza un incontro/confronto pubblico sulle energie rinnovabili e sul nucleare.

Intervengono:
Mario Agostinelli – autore del libro “ L’energia Felice”-
“Ritorno al nucleare?”
Dino De Simone – Presidente del circolo Legambiente di Varese –
“Efficienza energetica e fonti rinnovabili”

Saranno inoltre presenti, a rendere la loro testimonianza e a disposizione di chi volesse chiarimenti e spiegazioni tecniche, un cittadino malnatese che ha installato un impianto fotovoltaico sulla propria casa e un installatore di impianti fotovoltaici e solare termico. Durante la serata, inoltre, sarà possibile firmare per la Legge di iniziativa popolare sulle energie rinnovabili.

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Incontro pubblico con Raj Patel a Milano

DA CANCUN ALL’EXPO. IL VALORE DELLE COSE TRA CLIMA, CIBO E TERRITORI

Mercoledì 1 dicembre, incontro pubblico con Raj Patel (scrittore, attivista ed economista, autore de “I padroni del cibo”, “Il valore delle cose e le illusioni del capitalismo” e di “Food Rebellions”) alle ore 20.30, presso il Centro Sociale Casaloca (Viale Sarca 183, Milano)
Intervengono inoltre: Mario Agostinelli, Giorgio Ferraresi, Roberto Masciadri, Luca Trada. A seguire, proiezione del film “Il mondo secondo Monsanto” di Marie-Monique Robin.

Organizza: Associazione Ya Basta! Italia
Info: www.casaloca.it

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