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5-6 novembre a Parma: convegno Rigenerare il futuro

RIGENERARE IL FUTURO OLTRE LA CRESCITA OLTRE IL PATRIARCATO

Seminario di studi sui movimenti sociali per la decrescita, l’ecologia, il femminismo

Parma 5 -6 novembre 2015
Aula F, Strada Pietro del Prato, 3, Parma

Negli anni difficili della “crisi economica e finanziaria” il pensiero mainstream ha continuato senza posa ad invocare politiche e ricette basate sul rigore e l’austerità per rilanciare la crescita come unica possibilità di salvezza e speranza per il domani. Eppure da qualche decennio studi e ricerche hanno sempre più messo in discussione la presunta connessione tra crescita, felicità e qualità della vita. I dubbi e le critiche hanno riguardato gli effetti negativi in termini di impatto ambientale, di disuguaglianze socio-economiche, di relazioni tra generi e generazioni. Le analisi hanno posto l’attenzione o l’accento su aspetti differenti: il nodo produzione e cura, il nodo antropocentrismo e antispecismo, il nodo metabolismo e sostenibilità, il nodo consumo e demercificazione, il nodo privatizzazione e pubblicizzazione, il nodo reddito ed equità, il nodo flessibilità e sicurezza sociale. In questo seminario studiosi e studiose provenienti dall’alveo del femminismo, dell’ecologia e della decrescita si confronteranno sulle possibilità di ripensare i nostri modelli di benessere e di immaginare una transizione verso una civiltà sostenibile e rispettosa delle differenze.

Giovedì 5 novembre
h. 9.30 – 13.00 Sessione introduttiva
Rivoluzioni in corso: linguaggi e prospettive di cambiamento in tre movimenti sociali

Introduzione al Seminario
Marco Deriu, Università di Parma
L’orizzonte del femminismo – Chiara Zamboni, Università di Verona, Comunità di Diotima Antonella Picchio, Università di Modena e Reggio Emilia
L’orizzonte dell’ecologia – Sergio Manghi, Università di Parma
Tiziana Banini, Università La Sapienza, Roma
L’orizzonte della decrescita – Gianni Tamino, Università di Padova Mauro Bonaiuti, Università di Torino

h. 15.00 – 18.30 Sessioni di approfondimento
Decrescita, ecologia e femminismo: temi per la ricerca e il dibattito

Evento speciale
Giovedì 5 novembre ore 20.30

Conferenza pubblica
Debito e democrazia in Europa
con Serge Latouche
Intervengono
Alberto Castagnola, Ass. Decrescita, Comune-info Debito, finanza globale e rapporti nord-sud
Cristina Quintavalla, Commissione Audit di Parma Debito ed enti locali

Venerdì 6 novembre
h. 9.00 – 13.00 Sessioni di approfondimento
I movimenti ambientalisti, femministi e per la decrescita: conflitti e convergenze

Relazioni introduttive
Antonia De Vita, Università di Verona
Marco Sacco, Mdf Venezia, Ass. Identità e differenza

Sessione I. Sfide per la politica e l’economia: verso nuovi modelli di convivenza

Alessia Di Dio, Università di Losanna, ROC, Moins!
Franco Romanò, Overleft
Grazia Pratella, Coord. Banche del tempo di Milano e provincia Diego Ferraris, Eleonora Gea Piccardi, Università di Roma Tre Alberto Leiss, Ass. Maschile Plurale; Ass. per il rinnovamento della sinistra

Sessione II. Far pace col pianeta: alimentazione, agricoltura ed energia

Alfonso Navarra, Associazione Energia Felice
Gianfranco Laccone, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Kuminda, Associazione Cibo per tutti
Anna Kauber, Articoltura

A seguire proiezione di estratti di “Ritratti di donna e di terra” di A. Kauber

h. 15.00 – 18.30 Tavola Rotonda finale
Dopo la crescita, dopo il patriarcato: verso nuove forme di civiltà

Interventi
Serge Latouche, Università di Paris-Sud (Orsay), IEDES
Annamaria Rivera, Università di Bari
Paola Melchiori, Wise, Libera Università delle donne Giacomo D’Alisa, Università autonoma di Barcellona

Moderatore:
Marco Deriu, Università di Parma

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Convengo “Sviluppo sostenibile in agricoltura” ad EXPO

Sviluppo sostenibile in agricoltura: l’importanza del patrimonio agricolo nel sistema sostenibile della produzione di cibo e il contributo della ricerca e dell’educazione.

28 Settembre – 4 Ottobre 2015 – EXPO Milano 2015

Giovedì 1° Ottobre 2015 – Padiglione WAHF- IASS

Ore: 15.00 – 19.00 – Responsabile prof. Massimo Scalia
l programma di questa giornata verteràsui cambiamenti climatici e il loro impatto sul ciclo agroalimentare, un tema di drammatica importanza, che è invece del tutto sottovalutato, per usare un eufemismo, da EXPO 2015.
Verranno quindi allestiti dei poster e una proiezione di slide che illustrino il carattere di rottura della stabilità dei grandi cicli climatici ad opera del global warming e le conseguenze generali di tale rottura. In particolare, l’impatto sul ciclo delle acque, delle quali l’agroalimentare è tributario per l’80% dei consumi di acque dolci.
Nella tarda serata, o anche dopo cena la giornata sarà chiusa da un dibattito al quale hanno assicurato la loro partecipazione, oltre a Massimo Scalia, Gianni Mattioli, Sergio Ferraris e Mario Agostinelli. La partecipazione è aperta e saranno presenti Parviz Koohafkan e Stefano Grego.

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO (PDF)

 

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Il nuovo paradigma: trasformare l’economia per vivere nel tempo dei limiti

a cura di Gianni Silvestrini

Il capitalismo ha avuto come sua ragion d’essere l’aumento continuo della crescita dell’economia. Anche il socialismo russo e quello cinese, all’insegna rispettivamente degli slogan “elettrificazione più soviet” e “non importa di che colore sia il gatto purché catturi il topo”, hanno perseguito una logica di aumento del Pil, scandita dagli obiettivi dei piani quinquennali.

Il nuovo paradigma: trasformare l’economia per vivere nel tempo dei limiti

Ma il ventunesimo secolo porta con sé problemi nuovi, che esigono risposte differenti. La popolazione raggiungerà il suo massimo, alcune risorse come cibo, acqua, petrolio, diversi minerali, diventeranno sempre più difficili da ottenere. Ma, soprattutto, l’uomo dovrà fare i conti per la prima volta con un limite autoimposto, la necessità di contenere la produzione di gas climalteranti.

Se la storia passata ha visto la rovina di intere popolazioni di fronte a limiti mal gestiti (i Maya, i Vichinghi, gli abitanti dell’Isola di Pasqua, ecc.) (Diamond Jared, “Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere”, Einaudi 2005) nella storia recente molte difficoltà sono state superate grazie ad innovazioni sempre più sorprendenti ed efficaci. E c’è da aspettarsi che nei prossimi decenni le straordinarie potenzialità come descritte nel libro “2 °C“, dalla rivoluzione digitale a quella dell’uso delle risorse, contribuiranno ad affrontare le varie criticità. Salvo una, la concentrazione di gas climalteranti in atmosfera, che richiederà un approccio radicalmente nuovo.

Questo vincolo, che non era stato esplicitamente considerato nei “Limiti dello sviluppo” del 1972 (Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, JorgenRanders, William W. Behrens III (1972), The Limits to Growth. New York, Universe Books. Traduzione italiana: I limiti dello sviluppo, Milano, Mondadori, 1972), avrà un effetto profondo sulle economie. Nel corso dei secoli, a parte i casi citati di scomparsa di intere civiltà, il raggiungimento di un limite (risorse idriche, boschive, prodotti agricoli …) ha determinato lo spostamento delle popolazioni alla ricerca di habitat più consoni, magari strappandoli a chi già vi abitava, o ha stimolato innovazioni in grado di superare le difficoltà.

Gli equilibri climatici, per la prima volta nella storia dell’uomo, obbligheranno ad unaprofonda riconversione delle economie perché non possiamo pensare realisticamente di spostarci su un altro pianeta. Fortunatamente, come si è detto, siamo entrati in una fase di evoluzione tecnologica di tale portata da lasciare intravvedere la possibilità di una transizione virtuosa, naturalmente con caratteristiche molto differenziate nei vari paesi.

Certo il rallentamento della crescita esponenziale delle emissioni climalteranti, registrata negli ultimi decenni, e la successiva spinta ad una loro forte riduzione rappresentano una sfida di dimensioni colossali, difficile da vincere se la rivoluzione digitale non sarà accompagnata da altre decisive trasformazioni.

Pensiamo alle dinamiche che s’innescano in un’economia di guerra. Cambiano i modelli comportamentali, aumentano i vincoli di solidarietà, s’impongono nuove regole. Analogamente, la consapevolezza dell’esistenza di un limite insuperabile, quello sulle emissioni, potrebbe indurre mutamenti profondi nel funzionamento delle società. Ma la necessità di introiettare il concetto del limite non deve essere intesa in senso “pauperistico”. Per fare un esempio, le giornate senz’auto che hanno visto il coinvolgimento di molte centinaia di città italiane ed europee all’inizio del secolo, hanno fatto riscoprire a milioni di abitanti la bellezza delle città liberate dalle auto.

Un altro elemento determinante sarà l’ampliamento dell’economia informale, di quegli spazi dei “beni comuni collaborativi” citati da Rifkin nel suo ultimo libro (L. Rifkin, “La società a costo marginale zero”, Mondadori, 2014) che, se ben gestiti, potrebbero garantire un maggiore equilibrio sociale. Se l’economia di guerra lo ottiene livellando verso il basso, la consapevolezza interiorizzata del limite può indurre unagestione più condivisa dei beni naturali e avviare cambiamenti comportamentali in grado di garantire un benessere equilibrato.

Alla luce di queste considerazioni, prende forma l’idea di una transizione tecnologica, economica e sociale – che potrebbe implicare anche una revisione dei meccanismi di funzionamento del capitalismo. Più volte infatti si è indagata la possibilità di una gestione diversa delle regole del capitale per tenere conto di vincoli ambientali, come hanno fatto Lovins e Hawken in “Capitalismo Naturale” (AmoryLovins, L. Hunter Lovins, Paul Hawken, Edizioni Ambiente, 2001).

Non è certo un’evoluzione scontata. A fronte della necessità di scelte drastiche nel contenimento delle emissioni, va sempre considerato il rischio che più si ritarderà nella definizione di strategie di riduzione delle emissioni, più severe saranno le misure da mettere in atto, fino all’introduzione di divieti destinati a limitare la libertà dei cittadini. Uno scenario preoccupante che può essere evitato accelerando le trasformazioni già avviate in vari settori dell’economia.

Nello scenario di decarbonizzazione, alcuni grandi poteri sono destinati a perdere la loro forza. Pensiamo alle multinazionali dei fossili, alle aziende elettriche, ma anche ad altri comparti industriali, come quello dell’auto. Il settore manifatturiero dovrà puntare a prodotti con caratteristiche diverse, come la maggior durata, e subirà trasformazioni strutturali, con una tendenza al decentramento delle lavorazioni.

La circolarità dei processi e la razionalità nell’uso di risorse sempre più difficilmente accessibili diventerà il nuovo quadro di riferimento. Questo modello sarà particolarmente utile per i paesi emergenti che potrebbero saltare interi passaggi impattanti e energivori, nella produzione energetica e nella manifattura, che hanno caratterizzato lo sviluppo delle economie industrializzate nel secolo scorso. Una possibilità tutt’altro che scontata, ma che in alcuni casi si sta già realizzando.

Questo articolo è un estratto dal libro di Gianni Silvestrini, “2 °C. Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l’economia”, Edizioni Ambiente, febbraio 2015.

www.duegradi.it è il sito dedicato al libro. L’estratto è stato pubblicato con il consenso della casa editrice.

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Convegno “L’efficienza energetica al servizio dell’economia e della sostenibilità: best practice e case studies”

Lunedì 15 giugno 2015, ore 9.30, Spazio Eventi – Centro Svizzero

Convegno organizzato dalla Camera di Commercio Svizzera in Italia in collaborazione con ABB, Alpiq, Axpo, BKW e Repower, dedicato alla sostenibilità e all’ efficienza energetica con esempi di eccellenze da parte dei principali player svizzeri operanti in Italia.

Convegno “L’efficienza energetica al servizio dell’economia e della sostenibilità: best practice e case studies”

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8 maggio: incontro “Magenta solare”

La Città di Magenta e l’Associazione Energia Felice
sono lieti di invitarvi a

8 maggio: Magenta solareMAGENTA SOLARE
Idee sul futuro nell’anno di EXPO 2015

VENERDÌ 8 MAGGIO 2015
ore 21.00 – CinemateatroNuovo – Via San Martino, 19 – Magenta

– Saluti e introduzione
Marco Invernizzi, Sindaco di Magenta
– Con-vivere. Imparare nell’era solare
Mario Agostinelli, Energiafelice
– I beni comuni hanno un’anima commerciale? L’alienazione nelle parole
Peter Kammerer, Università di Urbino
– Giustizia climatica. Quanto tempo ancora?
Marica Dipierri, Associazione A SUD
– Efficienza energetica a scala locale. Riflessioni su un’esperienza
Fulvio Fagiani, Coordinatore PAES
– Azioni per una città più verde. Credevamo fosse un sogno
Rosella Brumetti, Assessora all’Ambiente Comune di Corsico
– Energia e vita. Che Expo sarà
Massimo Scalia, Università La Sapienza

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