Sabato 19 marzo a Caorso

Sabato 19 marzo, dalle 16 alle 19, nella sala consiliare del Comune di Caorso, si terrà l’iniziativa “Il nucleare divide, l’energia rinnovabile unisce”. L’evento, organizzato dall’associazione CaBoiardi, l’associazione Creafuturo (Cremona) e Giovani Democratici di Piacenza, sarà preceduto alle 15 da una cerimonia simbolica sul ponte di Castelvetro delle organizzazioni antinucleari di Viadana, Cremona e Mantova: “Uniremo le due sponde del fiume, in omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia, con un asse ideale, una carovana che partirà da Viadana (Mantova) e raggiungerà Caorso” ha spiegato Marco Pezzoni (Creafuturo Cremona).

Nello stesso tempo, vista la tragica situazione che sta investendo il Giappone in questi giorni, il coordinamento No Nuke di Piacenza organizzerà un sit in di fronte al Comune di Caorso, in attesa dell’arrivo della carovana dall’altra sponda del Po.

Un evento che, per la prima volta, vede unite le asssociazioni, i movimenti e i partiti. Hanno aderito infatti Legambiente, Partito Democratico, Italia dei Valori (impegnata nella sensibilizzazione del referendum voluto proprio dal segretario Di Pietro), Sinistra, Ecologia e Libertà. Federazione della Sinistra-Rifondazione, Federazione dei Verdi, Ecologisti Democratici. E i Comitati antinucleari di Casalmaggiore, Viadana, Cremona, Canneto sul Po, Piadena, Bologna, Acli e Arci Cremona, Rete Donna Cremona.

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Celentano: La trappola radioattiva

Da Corriere della Sera, 16 marzo 2011

Perché sono contrario

Studenti, leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene non disertate il referendum. Ora sarebbe un suicidio

di ADRIANO CELENTANO

Caro Direttore,

settantamila case distrutte, un milione di sfollati e cinquemila dispersi in quel florido Giappone che nel giro di 6 minuti è improvvisamente precipitato nel buio più scuro. Ma soprattutto migliaia di radiazioni sulla testa dei giapponesi. Ora io non vorrei neanche parlare del clamoroso fuori-tempo (non solo musicale) esternato da Chicco Testa, ospite della bravissima Lilli Gruber dalla voce affascinante. Non vorrei ma come si fa, poi la gente pensa davvero che lui parli per il bene dei cittadini. «Gli impianti nucleari hanno dimostrato di tenere botta». Ha detto il nostro Chicco ormai appassito per mancanza di clorofilla e quindi non più in grado di catturare quell’ENERGIA SOLARE di cui un tempo si nutriva.

«Chi trae spunto dalla tragedia del Giappone per dare vita a una polemica politica è uno sciacallo». Ha sentenziato. Dopo neanche un’ora esplode la centrale nucleare di Fukushima. Un tempismo davvero sorprendente quello del Chicco. Ma la cosa più incredibile che più di tutti impressiona, è lo stato di ipnosi in cui versano gli italiani di fronte ai fatti sconcertanti di una politica che non è più neanche politica. Ma piuttosto un qualcosa di maleodorante e che di proposito vorrebbe trastullarci in uno stato confusionale. Dove sempre di meno si potrà distinguere il bene dal male, le cose giuste da quelle ingiuste. Sparisce quindi quel campanello d’allarme che ci mette in guardia quando c’è qualcosa che non quadra nei comportamenti di un individuo. Un qualcosa che detto in una parola si chiama SOSPETTO. E di sospetti sul nostro presidente del Consiglio, tanto per fare un esempio, ce ne sono abbastanza.

E così nel bel mezzo di una tragedia come quella che sta vivendo il Giappone, dove fuoco e acqua stanno distruggendo tante vite umane, senza contare l’aspetto più insidioso dovuto alle radiazioni liberatesi nell’aria, il nostro presidente del Consiglio non demorde. Ha subito fatto annunciare dai suoi «CicchittiPrestigiacomini» e dai piccoli insidiosi Sacconi, che il progetto sul nucleare in Italia andrà avanti. L’orientamento popolare contro le centrali nucleari decretato dal referendum fatto 24 anni fa, fu chiarissimo. Ma per Berlusconi non basta: «Chi se ne frega della SOVRANITÀ POPOLARE!». L’unica sovranità che conta per lui è il Potere di guidare gli uomini in una sola direzione come se fossero degli automi.

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Assemblea a Fa’ la cosa giusta!

Prima assemblea del Comitato lombardo per il Referendum

VOTA SÌ per fermare il nucleare

Domenica 27 marzo ore 14:30 a Fà la cosa giusta!

Fiera Milano City, Sala Europa, ingresso Porta Scarampo

Obiettivo 25 milioni di voti. Il Comitato nazionale VOTA SÌ per fermare il nucleare, lancia la sua sfida referendaria per portare al voto almeno 25 milioni di cittadini. Nonostante una massiccia campagna di disinformazione, il nucleare resta costoso, continua ad essere insicuro e mette a rischio la salute e l’ambiente, senza liberare l’Italia dalla dipendenza energetica.

Il Governo faccia marcia indietro sul decreto per le rinnovabili e dica no al nucleare. Riuniamoci e partecipiamo numerosi perché non ci siano più disastri come Chernobyl o come Fukushima in Giappone. Sarà l’occasione per scambiarci materiali informativi e divulgativi su quello che sta succedendo in Italia (successo e attacco alle rinnovabili, l’Enel e le sue cordate…) e nel mondo (incidenti e declino del nucleare…).

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Hanno aderito al Comitato Nazionale: Acli, AEM terra nuova, AIAB, Alleanza per il Clima, ALPA-Ass. Lavoratori Produttori Agroalimentari, Alternativa, AltraMente, Altro.Ve Rete per un altroveneto, Amici della Terra, Arci, Arci servizio Civile, Articolo 21, ASud -Rigas, Auser, Beati costruttori di pace, CEPES, Cgil Lazio, Cgil Umbria, Città Amica, Comitato SÌ alle Rinnovabili NO al nucleare, Costituente Ecologista, CRBM -Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Eco, Ecologisti Democratici, Energiafelice, Eurosolar Italia, Fairtrade Italia, Fare Verde, Federazione nazionale Pro Natura, Federconsumatori, Fiom-Cgil, Focsiv-Volontari nel mondo, Fondazione Culturale Banca Etica, Fondazione Culturale Responsabilit&arave; Etica Onlus, Forum Ambientalista, Greenpeace, Greenreport, ISDE-Medici per l’Ambiente, Italia Nostra, Jane Goodall Instit ute Italia, L’Altro Quotidiano, La Nuova Ecologia, Lega Consumatori, Legambiente, Libera Associazione Origine, Libera Contro le mafie, Libera Università di Alcatraz, Liberacittadinanza, LIPU-Birdlife Italia, Mani Tese, Mountain Wilderness Italia, Movimento Difesa del Cittadino, Otherearth forum energia ricerca, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rivista Confronti, Servizio Civile Internazionale S.C.I., Slow Food, Terra Nuova, Terra Quotidiano, Terra! Onlus, Unione degli Universitari, VAS, WWF, XXV Aprile, Ya Basta-Rigas.

La sicurezza delle centrali è solo una favola

Roma, 12 marzo 2011 – Comunicato stampa

Comitato per il Sì al referendum nucleare: “La sicurezza delle centrali è solo una favola”

Presentata oggi a Roma la campagna referendaria “Quello che sta accadendo in Giappone è la conferma drammatica, cui nessuno di noi avrebbe voluto assistere, del fatto che il nucleare a prova di incidenti non esiste, che la sicurezza delle centrali atomiche è una favola alla quale gli italiani non crederanno”. Il Comitato ‘Vota sì per fermare il nucleare’, le oltre 50 associazioni che oggi, a Roma, hanno presentato la campagna referendaria per portare al voto almeno 25 milioni di cittadini e far prevalere il sì, denuncia la “follia” di un ritorno dell’Italia, che conosce bene il dramma dei terremoti, all’energia atomica. “Dalla centrale di Fukushima – sottolinea il comitato in una nota – ci arrivano immagini che sono la prova lampante di quanto sosteniamo da tempo: il governo non deve portare il Paese in un’avventura pericolosa, impopolare e antieconomica come quella dell’atomo”.

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LE ADESIONI: Acli, AEM terra nuova, AIAB, Alleanza per il Clima, ALPA-Ass. Lavoratori Produttori Agroalimentari, Alternativa, AltraMente, Altro.Ve Rete per un altroveneto, Amici della Terra, Arci, Arci servizio Civile, Articolo 21, ASud -Rigas, Auser, Beati costruttori di pace, CEPES, Cgil Lazio, Cgil Umbria, Città Amica, Comitato SI’ alle Rinnovabili NO al nucleare, Costituente Ecologista, CRBM -Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Eco, Ecologisti Democratici, Energiafelice, Eurosolar Italia, Fairtrade Italia, Fare Verde, Federazione nazionale Pro Natura, Federconsumatori, Fiom-Cgil, Focsiv-Volontari nel mondo, Fondazione Culturale Banca Etica, Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus, Forum Ambientalista, Greenpeace, Greenreport, ISDE-Medici per l’Ambiente, Italia Nostra, Jane Goodall Institute Italia, L’Altro Quotidiano, La Nuova Ecologia, Lega Consumatori, Legambiente, Libera Associazione Origine, Libera Contro le mafie, Libera Università di Alcatraz, Liberacittadinanza, LIPU-Birdlife Italia, Mani Tese, Mountain Wilderness Italia, Movimento Difesa del Cittadino, Otherearth forum energia ricerca, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rivista Confronti, Servizio Civile Internazionale S.C.I., Slow Food, Terra Nuova, Terra Quotidiano, Terra! Onlus, Unione degli Universitari, VAS, WWF, XXV Aprile, Ya Basta-Rigas ______________________________________________________________________________

Si è deciso di produrre bandiere da mettere alle finestre e di puntare alla nascita di 10.000 comitati popolari e di organizzare manifestazioni sotto le sedi regionali RAI per chiedere di pubblicizzare l’esistenza dei referendum

Ecco le bugie da smascherare e altrettante ragioni per votare SI’ contro l’energia atomica:

Il nucleare ha un ruolo fondamentale e viene rilanciato in tutto il mondo. NON E’ VERO.

Non è così, né in termini relativi, né in termini assoluti. In termini relativi il peso del nucleare nella produzione globale di elettricità è sceso dal 17,2% del 1999 al 13,5% del 2008 (International Energy Agency, 2010).

L’energia nucleare è abbondante, serve all’Italia per la sua sicurezza energetica e dà lavoro. NON E’ VERO.

La propaganda filonucleare continua a ripetere che tra 50 anni le fonti fossili potrebbero non bastare. Che le fonti fossili avranno un declino è certo, ma anche l’uranio è un elemento che si estrae da risorse limitate e dunque anche l’Uranio tra 50 anni sarà in declino. L’impatto occupazionale del nucleare in Italia è valutato in 10 mila posti di lavoro, per la maggior parte nella fase di costruzione (8-10 anni). Per centrare gli obiettivi europei obbligatori al 2020 per le fonti rinnovabili secondo uno studio della Bocconi, l’impatto occupazionale può generare in Italia fino a 250 mila posti di lavoro.

L’energia nucleare costa meno. E’ FALSO.

Con i nuovi impianti i costi aumenteranno. Le stime più recenti fatte negli Stati Uniti dimostrano che al 2020 il costo del kilowattora nucleare da nuovi impianti sarà maggiore del 75% rispetto a quello del gas e del 27% rispetto all’eolico. E a pagare saranno i cittadini.

L’energia elettrica è in Italia più cara perché non abbiamo fatto il nucleare? BALLE!

Se in Italia l’energia elettrica per le utenze domestiche costa più che negli altri paesi non è certo per l’assenza d’impianti nucleari ma piuttosto per aspetti ed extracosti caratteristici del sistema elettrico italiano. Sulla tariffa che paghiamo in bolletta, il costo di produzione è circa un terzo, il resto è rappresentato da altre componenti legate al ricarico dei produttori, ai costi di distribuzione, alle tasse, allo smaltimento delle vecchie centrali.

Le centrali di ultima generazione sono totalmente sicure. ASSOLUTAMENTE NO!

Non ci sono certezze dal punto di vista della sicurezza: nemmeno i nuovi reattori sono stati progettati con criteri di sicurezza intrinseca e in caso d’incidente non sono in grado di autoregolarsi. Tre agenzie europee per la sicurezza nucleare, la britannica HSE’sND, la finlandese STUK e la stessa agenzia francese ASN hanno clamorosamente bocciato con un comunicato congiunto (novembre 2009) l’EPR di Areva.

Il nucleare è una fonte pulita che di norma non produce impatti. DECISAMENTE FALSO.

Al di là del rischio di incidenti gravi, i reattori nucleari rilasciano radioattività nell’aria e nell’acqua, nel corso del loro normale funzionamento e a causa di incidenti piccoli che sono abbastanza frequenti. I lavoratori delle centrali e i cittadini che abitano nelle loro vicinanze sono sempre a contatto diretto con la radioattività. Un’indagine fatta in Germania su 17 centrali ha mostrato una dipendenza dell’insorgenza di patologie infantili (bambini da 0 a 5 anni) dalla vicinanza alla centrale. Nel raggio di 5 km dalla centrale è stato, addirittura, rilevato un incremento dei tumori embriogenetici (del feto nel ventre materno) di 1,6 volte rispetto alla media e di 2,2 volte delle leucemie infantili rispetto ai casi attesi.

Siamo già circondati da reattori, allora tanto vale farne anche da noi. TANTO PEGGIO, TANTO MEGLIO?

Il rischio in caso d’incidente nucleare è puntuale, cioè tanto maggiore quanto più vicini si è alla sorgente di radiazioni. Questa semplice osservazione è alla base di uno dei principi della radioprotezione.

La questione delle scorie nucleari è risolta. MAGARI!

La questione delle scorie radioattive più pericolose e del loro enorme tempo di dimezzamento (il tempo che occorre per dimezzare la radioattività di un elemento, che va dalle migliaia ai milioni di anni) costituisce ancora un problema di ricerca fondamentale. La “vetrificazione”, spesso contrabbandata come soluzione del problema, è soltanto una fase di condizionamento di queste scorie e resta aperto il problema del loro confinamento in siti geologici adeguati. Negli Stati Uniti è dal 1978 che si sta studiando un deposito definitivo per le scorie radioattive a più alta intensità nel sito di Yucca Mountain, nel deserto del Nevada. I suoi costi di costruzione supereranno i 54 miliardi di dollari (e dovranno essere pagati con le tasse dei contribuenti), ma non è affatto certo che entrerà mai in funzione.

Il nucleare è la strada per tagliare le emissioni di gas serra che provocano i cambiamenti climatici e non è in alternativa all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili. NON E’ VERO.

Si stima che anche raddoppiando l’attuale potenza nucleare installata, le emissioni di CO2 si ridurrebbero solo del 5%. E in Italia il nucleare arriverebbe, comunque, dopo il 2026.

Comitato ‘Vota sì per fermare il nucleare’ – www.fermiamoilnucleare.it

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Agostinelli: “Gli effetti saranno catastrofici”

Intervista a Mario Agostinelli apparsa su VareseNews

Mario Agostinelli, ricercatore dell’Enea e presidente del comitato nazionale «Vota sì per fermare il nucleare», spiega le dinamiche che si scatenano durante un incidente nucleare

«Da Chernobyl in poi abbiamo imparato che quando c’è un incidente nucleare i gestori si sottraggono a qualsiasi spiegazione. L’incidente è intrinseco in questa tecnologia e forse lo è anche il senso di colpa». Mario Agostinelli, ricercatore dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e presidente del comitato nazionale «Vota sì per fermare il nucleare», mette in fila uno per uno gli incidenti nucleari avvenuti negli ultimi trent’anni. Tutti, secondo l’esperto, hanno in comune il deficit di informazioni relative all’incidente, aspetto che genera ulteriori danni e problemi alle popolazioni coinvolte.

Agostinelli, perché lega in maniera così forte la mancanza di comunicazione al nucleare?
«Perché il modello nucleare non è democratico. Mi spiego, è come se nella progettazione in caso di incidente mancassero le istruzioni, perché si tratta di un intervento ipertecnico, che prevede un modello verticale. Poi, ci sono le truppe, costituite da uomini che sono in genere i primi ad intervenire, mandate al macello come se fossero in guerra. È avvenuto a Chernobyl e sta avvenendo in Giappone. Gli interventi seguono un ordine gerarchico e le istituzioni hanno il ruolo di rassicurare e di confermare che non c’è mai un pericolo troppo grande. Nel nord-ovest dell’Inghilterra, dove c’è la centrale di Sellafield, solo dopo 20 anni hanno detto che le malformazioni e le forme di leucemia molto diffuse in quella regione erano dovute alle scorie nucleari. Tutto questo accade perché la stessa produzione di energia nucleare si basa su un incidente».
Che cosa significa questa ultima affermazione?
«Il punto di partenza del ragionamento va capovolto: la macchina nucleare è di per se stessa un incidente che viene moderato attraverso il rallentamento dei neutroni con le barre e la circolazione dell’acqua per il raffreddamento. Quando quella macchina va in crisi la conseguenza è che la capacità di smaltimento di una tale densità energetica è assolutamente incontenibile, a meno che si ragioni in termini di migliaia e migliaia anni. La densità energetica di una centrale nucleare non ha limiti di controllo».
Come giudica l’incidente nucleare in Giappone?
«È catastrofico. Mentre un terremoto lo misuro con la scala Richter che è una scala logaritmica, in questo caso la valutazione dipende dagli effetti che si protrarranno per moltissimo tempo. L’escalation giapponese è tendenzialmente infinita. Se volessimo tradurlo in termini matematici diremmo che il limite di questa catastrofe tende a infinito: non c’è alcuna certezza e non c’è alcuna sicurezza».
I sostenitori del nucleare insistono sul bisogno di energia dell’uomo e sull’esaurimento delle riserve petrolifere.
«Il nucleare non è compatibile con la vita. I processi radioattivi hanno origini in fasi quando non c’è vita, come nella formazioene delle stelle. Nessuno andrebbe a vivere sul sole. Io dico sempre che l’uomo brucia d’amore ma per un periodo molto breve, perché la combustione non è parte dei processi vitali. Noi usiamo già la combustione del petrolio, andando contro natura. Quello nucleare è un livello mille volte superiore. La verità di fondo è che questa energia è da abbandonare perché incompatibile con l’esistenza umana e gli incidenti che avvengono nelle centrali nucleari non fanno altro che anticipare quello che accadrà nel futuro. L’energia solare oggi è una realtà».
In Italia ci sarà il referendum sul nucleare. Quali sono le differenze rispetto al precedente?
«La critica al nucleare nell’87 aveva un’alternativa: il gas, che creava il minor danno possibile. Oggi abbiamo a disposizione il sole che è perfettamente compatibile con la vita. Il nostro governo però rilancia il nucleare con un voto di fiducia in parlamento e Maroni sposta il referendum quando le scuole sono chiuse. Stanno tentando di nasconderlo sotto il tappeto che notoriamente non rappresenta uno scudo contro le radiazioni».
15/03/2011

Michele Mancino