“Cibo e sostenibilità ambientale” a Milano

Sabato 6 novembre, Palazzo Reale, Milano

Intervento di Gianni Tamino, Università di Padova

La “rivoluzione verde” ha comportato oltre ad un incremento di produttività anche un notevole aumento dei consumi di acqua e di energia in agricoltura.
Secondo Giampietro e Pimentel (1993), la “rivoluzione verde” ha aumentato in media di 50 volte il flusso di energia rispetto all’agricoltura tradizionale e nel sistema alimentare degli Stati Uniti sono necessarie fino a 10 calorie di energia fossile per produrre una caloria di cibo consegnata al consumatore.
I maggiori consumi di energia e acqua riguardano la produzione di prodotti animali, soprattutto negli allevamenti intensivi, dove gli animali sono alimentati con mangimi a base di soia e mais, spesso OGM. Per esempio, una porzione di cane è stata ottenuta con una quantità di cereali e legumi sufficienti per alimentare 8-10 persone.
Mettere in discussione l’agricoltura industriale richiede la messa in discussione di tutto il modello economico, fondato sull’illusione che le risorse del pianeta siano infinite.
La felicità, che dovrebbe essere l’obiettivo di una società umana solidale, non dipende da quanto si consuma, ma dalla possibilità di soddisfare i bisogni essenziali, tra cui quello di convivenza, di convivialità, di vivere bene insieme con gli altri. È evidente che, se qualcuno consuma troppo, inevitabilmente una gran parte di esseri umani non ha accesso ai consumi essenziali, come l’acqua e il cibo, e quindi si crea una condizione di pesante ingiustizia.

6-7 novembre: firma e fai firmare

Mobilitazione generale per questo fine settimana di novembre che coincide con il 23° anniversario della vittoria al referendum contro il nucleare in Italia.

Per non dimenticare e per promuovere lo svilupppo delle energie rinnovabili nel nostro Paese, ti invitiamo a recarti in uno di questi luoghi dove membri del Comitato (in unione con altre Associazioni e Movimenti) saranno disponibili per ricevere il tuo contributo: una firma alla Legge di iniziativa popolare!

Sabato 6 Novembre 2010

09:00 – 16:00 a Milano, in piazza Cordusio
09:00 – 13:00 a Malnate (VA), presso l’area Coop
09:00 – 13:00 a Mantova, in piazza Martiri
09:30 – 12:30 a Melegnano (MI), in piazza Risorgimento
10:00 – 18:00 a Lecco, in piazza Garibaldi
10:00 – 12:00 a Bellano (LC), in piazza Tommaso Grossi
10:30 – 13:00 a Varese all’incontro con Vendola
14:00 – 18:30 a Merate (LC), in piazza Prinetti
14:00 – 18:30 a Varese, in piazza Montegrappa
15:00 – 18:00 a Bellano (LC), in piazza Tommaso Grossi
15:00 – 18:00 a Pavia, in piazza Vittoria
15:30 – 19:00 a Cesano Boscone (MI), in via Cavour
15:30 – 18:30 a Busto Arsizio (VA), in via Milano
16:00 – 19:00 a Cremona, in Corso Campi
20:30 – 23:00 a Milano, al Teatro dal Verme all’incontro con Vendola

Domenica, 7 Novembre

09:00 – 13:00 a Milano, in Piazza Cordusio
10:00 – 13:00 a Inzago (MI), in piazza Maggiore
10:00 – 12:00 a Colico (LC), in piazza della Chiesa
10:00 – 12:00 a Mortara (PV), in piazza Municipio
10:00 – 12:00 a Spirano (BG), in piazza Libertà
10:00 – 12:00 a Urgnano (BG), in via Giovanni XXIII
10:30 – 12:30 a Busto Arsizio (VA), in via Milano
14:00 – 18:30 a Varese, in piazza Montegrappa
15:00 – 18:30 a Pavia, in via Mazzini

Convegno “Recuperare per rigenerare”

“Recuperare per Rigenerare” – Il consumo del suolo in Italia di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici

a cura del Gruppo di Lavoro Protocollo di Kyoto ed Enti Locali di Kyoto Club in collaborazione con Legambiente.

Rimini, 4 Novembre 2010

Il territorio italiano negli ultimi 30anni è stato segnato da un continuo e crescente consumo del suolo causa di una attività urbanistica che privilegia l’edificazione selvaggia, la realizzazione di nuove infrastrutture, favorendo così lo sprawl anziché una pianificazione sostenibile. Le crescenti sfide climatiche richiedono di pianificare per non sprecare, di preservare il suolo rimasto libero e recuperare gli edifici esistenti. Proteggere il suolo libero significa: ridurre le emissioni, grazie alle aree protette e il suolo come sink di carbonio, bloccare l’impermeabilizzazione del suolo, permettendo alle acque di rifornire le falde.

Pianificare un uso sostenibile del suolo significa: migliorare il consumo di energia locale e la produzione da fonti rinnovabili attraverso la costituzione di reti intelligenti, migliorare la qualità dei trasporti riducendo i consumi di combustibili e delle emissioni climalteranti. Recuperare l’esistente per Rigenerare l’economia del nostro paese, garantendo un futuro sostenibile alle generazioni che verranno.

Giovedì 4 novembre (ore 9,30 – 13,15) – Sala Copenaghen

Programma:

Introduce: Alessandro Vezzil, Responsabile GdL Enti Locali Kyoto Club,

Saluti: Sabrina Freda, Assessore Ambiente, riqualificazione urbana Regione Emilia-Romagna*

ore 10.15 – 11.15
Prima Parte: “Quadro Normativo Europeo e Italiano”

Coordina ed introduce: Sergio Cannavò, copresidente del Centro Azione Giuridica di Legambiente
“Dimensione Europea – Soil Framework Directive e Natura2000”

Sen. Roberto Della Seta: Capogruppo in Commissione Ambiente del Senato*
Senatore Antonio D’Alì Solina: Presidente Commissione Ambiente Senato*
Federico Oliva – Presidente INU ( Istituto Nazionale di Urbanistica)*
Paolo Buzzetti – Presidente ANCE (Edilizia)*

Ore 11.15 – 11.30 Pausa

Ore 11.30 – 13.00
Seconda Parte: “Il ruolo degli Enti Locali e rapporto con le attività economiche”

Coordina e conclude: Anna Donati – Resp. GdL Mobilità Sostenibile Kyoto Club
“Provincie e Comuni virtuosi”

Maurizio Fontanili – Presidente Provincia di Mantova
Antonio Saitta – Presidente Provincia di Torino
Domenico Finiguerra – Sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI)\Campagna Stop Al Consumo di Territorio
“L’economia del suolo: Edilzia, Trasporti ed Energia”
Paolo Strina – Sindaco di Osnago (LC)*
“L’economia del suolo: Edilzia, Trasporti ed Energia”
Gianni Silvestrini – Direttore Scientifico Kyoto Club
Mario Agostinelli – Portavoce Contratto Mondiale per l’Energia e il Clima (Infrastrutture Energetiche)

Domande e dibattito aperto 13.00 – 13.15

Meno 90% di emissioni entro il 2030

Un percorso da imitare in Italia: l’esercizio inglese del “meno 90% di emissioni entro il 2030”

Nel libro Heat (pubblicato nel 2007 da Penguin) il giornalista e ambientalista inglese George Monbiot conduce un interessante esercizio rispetto alla situazione delle emissioni di gas serra – e dunque del modello energetico – del suo paese: verificare se in ogni settore si possano ridurre del 90% entro il 2030 le emissioni di gas serra allo stato attuale delle tecnologie e senza contare sulle compensazioni e sul commercio di carbonio (un facile meccanismo di indulgenze). Perché meno 90% entro il 2030, se tutti parlano di percentuali di riduzione molto minori? (La richiesta di riduzione più elevata ai paesi Ocse (ricchi), che rientrano nell’Annex I del Protocollo di Kyoto è quella della Bolivia: chiede ai ricchi una riduzione del 50% entro il 2020).

Il ragionamento di Monbiot, basato su stime di istituti di ricerca come il Potsdam, è questo: i due gradi di aumento della temperatura terrestre, soglia vista come senza ritorno (e già piuttosto alta per molti) potrebbero essere raggiunti già nel 2030 a meno di drastici tagli. Intanto, nel 2030 la capacità totale di assorbimento di carbonio da parte della biosfera sarà ridotta dai 4 miliardi di tonnellate all’anno a 2,7 miliardi di tonnellate (secondo il Met Office). Per mantenere dunque l’equilibrio a quel punto, senza aggiungere altri gas serra ogni anno, la popolazione mondiale non dovrebbe emettere più di 2,7 miliardi di tonnellate di carbonio all’anno. Il mondo è intorno a 7 (ndr: ma solo per quanto riguarda le emissioni da combustione di fossili. Per l’Ipcc (RAPPORTO 2007)  le proporzioni delle emissioni totali di gas serra sono: emissioni totali annuali 49 mld tCO2eq/anno, emissioni fossili di CO2: 27.7 mld ton/anno; da deforestazione:  8.5 mld tCO2eq/anno; di metano: 7 mld tCO2eq/anno; di N2O: 3.9 mld tCO2eq/anno; altra CO2: 1.3 mld tCO2/anno; F-gas: 0.5 mld tCO2/anno).

Quindi la riduzione delle emissioni dovrebbe essere pari al 60%. Ma poi, nel 2030 la popolazione mondiale sarà di 8,2 miliardi di persone. Dividendo il pozzo di carbonio totale, 2,7 miliardi, per il numero di terrestri, si trova che per raggiungere una stabilizzazione nelle emissioni (già non di per sé sufficiente…) il peso delle emissioni pro capite (siamo tutti uguali come esseri viventi o qualcuno ritiene che una parte degli umani – per esempio noi – abbia più diritti di emissione?) non dovrebbe superare le 0,33 tonnellate di carbonio all’anno. Si noti che per tradurre il carbonio in anidride carbonica, occorre moltiplicare per 3,667: quindi le emissioni pro capite massime accettabili sarebbero intorno alle 1,2 tonnellate all’anno. Nei paesi ricchi, anche in Italia, questo significa appunto una riduzione del 90%, più o meno. Allora Monbiot percorre, settore per settore, la vita produttiva e di consumo del suo paese: dall’elettricità (che fa funzionare anche l’industria) ai trasporti, dal riscaldamento alla grande distribuzione, e cerca passo passo di verificare se con soluzioni strutturali come il risparmio energetico e il passaggio alle energie rinnovabili, e anche con cambiamenti negli stili di vita, questa riduzione si possa verificare. La risposta è sì. Tranne che per un singolo settore al quale riserva un intero capitolo anche per il loro crescente peso per il clima: gli aerei. Il settore non è riformabile, occorrerà soltanto tagliare e molto (sta succedendo il contrario, una minoranza dei terrestri vola forsennatamente). Monbiot non si occupa, salvo per la parte commercio, un settore importante: l’agricoltura e l’alimentazione. Nondimeno, il suo esercizio sarebbe da imitare per l’Italia…

A cura di Marina Correggia

6-7 novembre: il tuo sì alle rinnovabili!

L’8-9 novembre 1987, gli italiani si espressero con un referendum contro il nucleare in Italia. Per ricordare quella data e per appoggiare la Legge di iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”, si stanno organizzando manifestazioni in molte città italiane.

Vi terremo informati sugli appuntamenti che riguardano la Lombardia e intanto vi invitiamo a scaricare questo volantino preparato da Legambiente.

Volantino per il 6-7 novembre 2010 (PDF, 246 Kb)