Archivi tag: acqua

Enel in Patagonia: la rapina dell’acqua

di Mario Agostinelli – Il Fatto Quotidiano online – 27 aprile 2012

Spesso il dibattito sul futuro dell’energia sembra ristretto all’opzione di fondo tra fossili e uranio da una parte e rinnovabili dall’altra. C’è una questione altrettanto determinante, ma che viene messa in secondo piano: se la direzione di marcia è verso un sistema fortemente decentralizzato oppure continueremo ad essere invasi da grandi impianti, lunghissime reti di distribuzione, prevalenza dell’economia finanziaria, anche nel caso di ricorso a “fonti pulite”. Non c’è dubbio che le corporation puntano a far sopravvivere il sistema attuale e quindi a rendere la vita dura alle fonti naturali, sia ostacolandole nella loro diffusione, che riassorbendole nell’attuale modello a forte centralizzazione. In questa ottica di sostanziale continuità con gli interessi e i poteri delle imprese dell’era dei fossili, vengono proiettati nel futuro i progetti Desertec e Seatec per concentrare e trasportare in Europa l’energia del sole del Sahara e del vento del Mare del Nord. E, in attesa, vengono accelerati i sequestri ad uso energetico di ingenti quantità d’acqua dei fiumi più ricchi al mondo, anche ad opera di attori nostrani come Enel, formidabili player oltreconfine nel settore nucleare e delle grandi dighe.

E’ scandaloso il silenzio della nostra stampa sul progetto Hydro-Aysén, il cui iter è iniziato nel 2006, e prevede 5 centrali idroelettriche sul rio Baker, il principale fiume della Patagonia cilena, e sul rio Pasqua. Nel 1981 il Cile di Pinochet mise sul mercato l’acqua dei suoi fiumi, che, per lo sfruttamento elettrico nel Sud (dove si trova l’80% delle riserve idriche del paese), dal febbraio 2009 è finita in mano ad una società per il 92% appartenente ad Enel. I lavori preliminari sono stati avviati ed il progetto può considerarsi in fase di realizzazione. La presenza di 5 imponenti opere idrauliche, danneggerà l’ecosistema fluviale, interrompendone la naturale continuità, necessaria per le dinamiche riproduttive delle specie ittiche e formando degli invasi non naturali che influenzeranno la temperatura locale. Oltre alle dighe, verrà realizzato un elettrodotto di 2300 km (lungo quasi metà del territorio cileno) dalle torri alte fino a70 metri, che attraverserà decine di parchi ed aree protette. C’è una enorme preoccupazione per il clima mondiale, perché i mutamenti in Patagonia avrebbero effetti rilevantissimi su riserve di ghiaccio di vastissima estensione, oltre che di bellezza incomparabile. Gli ambientalisti e la popolazione locale dell’Aysén si sono ribellati e hanno costituito il movimento Patagonia sin Represas (Patagonia senza dighe). Chiedono di sospendere il progetto e propongono alternative meno impattanti, quali ad esempio la realizzazione di più mini impianti idroelettrici, o l’utilizzo più intensivo del fotovoltaico.

Del problema è stato investito il Forum sociale Mondiale e se ne è discusso al recente Forum sull’acqua a Marsiglia. La convenienza economico-finanziaria di un modello che viola i diritti, compromette l’ambiente, distrugge le economie locali, viene confutata promuovendo un modello alternativo, fatto di decentralizzazione, energy mix, impianti di piccola scala, partecipazione della comunità locali alle decisioni ed alla gestione.

E’ questo il cuore di una riscrizione del sistema energetico sui tre pilastri della riduzione e dell’efficienza, della decarbonizzazione, del passaggio alle fonti rinnovabili a dimensione territoriale. Un cuore non solo tecnico, evidentemente, ma pulsante di partecipazione, democrazia, conservazione della natura, riarmonizzazione dell’elemento “fuoco” con acqua, terra, vento.

Condividi

Appello contro la Multiutility del Nord

ABBIAMO DETTO SI AI REFERENDUM

DICIAMO NO ALLA MULTIUTILITY

APPELLO CONTRO LA MULTIUTILITY DEL NORD

Facciamo parte dei 27 milioni di cittadine e cittadini che si sono espressi contro la privatizzazione dell’acqua e per la difesa dei beni comuni. Viviamo con forte preoccupazione i ripetuti tentativi di cancellazione del risultato referendario, che colpiscono al cuore la partecipazione democratica e la credibilità delle istituzioni.

Con l’abrogazione dell’art. 23 bis, il referendum ha restituito alla sfera pubblica non solo l’acqua, ma anche gli altri servizi pubblici, compresi i rifiuti e il trasporto pubblico locale. Decenni di liberalizzazioni e privatizzazioni ci lasciano aziende con miliardi di debito, aumento dei costi dei servizi per i cittadini, peggioramento delle condizioni dei lavoratori del settore, azzeramento degli investimenti in nuove reti, impianti e tecnologie, spreco di ingenti risorse naturali, finite e irriproducibili, e una drastica riduzione degli spazi di democrazia, di partecipazione e di trasparenza.

La proposta di creare una grande multiutility del nord si inserisce in questo quadro desolante. Ripercorre la strada dei fallimenti testimoniati dai bilanci in debito di A2A, Iren, Hera, ecc.; ci ripropone l’idea di vendere servizi essenziali per coprire buchi di bilancio; punta a superare i debiti delle aziende attraverso economie di scala.

Oggi più che mai una scelta del genere non deve essere perseguita. Al contrario è necessario aprire un ampio dibattito pubblico che coinvolga le amministrazioni locali, le assemblee elettive, coloro che hanno promosso e vinto i referendum, le associazioni, i comitati, tutti coloro che vogliono preservare l’universalità dei diritti fondamentali, come l’acqua, e tutelare i diritti dei lavoratori.

DIFENDI IL TUO VOTO, FIRMA ANCHE TU

Leggi l’appello integrale, firma anche tu su www.acquabenecomune.org

 

La giunta di Milano non ne ha parlato, il Consiglio Comunale tanto meno. Perché l’assessore Tabacci e il City manager Corritore presentano la mutiutility del nord come cosa decisa? Si vuole costruire una fusione di aziende locali, piene di debiti e creare, ignorando la volontà referendaria, un mega colosso affidato ai privati per gestire energia, rifiuti, trasporti e acqua.

Contro questa ipotesi, personalità del mondo della cultura, dei movimenti, del sociale e della politica, hanno lanciato un appello parzialmente riprodotto sul retro, leggilo e firmalo su www.acquabenecomune.org

Sabato 31 marzo, ore 12

Sala America, padiglione 4 – Fa’ la cosa giusta, Fiera Milano City

Il mio voto va rispettato.

Presentazione dell’appello contro la Multiutility

Acqua, rifiuti, trasporti ed energia devono essere sottoposti al controllo dei cittadini

Partecipano: Basilio Rizzo (presidente del Consiglio Comunale di Milano) – Moni Ovadia (Attore) – Andrea Di Stefano (Dir. rivista Valori, giornalista di Radio Popolare) – Emilio Molinari (Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua). Presiede: Giovanna Procacci (Comitato Milanese Acquapubblica). Nel corso dell’incontro è previsto l’intervento artistico di Diego Parassole.

Condividi

Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua (video)

Chiusura della manifestazione a Marsiglia in occasione del Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua (a cura di www.wsftv.net)

Interviste a:

Marco Bersani, Attac Italia – Josie Riffaud, La Via Campesina France – Samir Abi, African Water Forum Togo – Juan Pablo Orrego, Ecosistema Cile – Tommaso Fattori, Forum Italiano Movimenti per l’Acqua – José Bové, Europe Ecologie Francia

Condividi

Notizie dal Forum alternativo di Marsiglia

Dal nostro inviato al Forum alternativo mondiale dell’acqua di Marsiglia, Massimo De Giuli

Giovedì 15 marzo, si è tenuta la presentazione congiunta delle 2 Iniziative Civiche Europee (ICE) sull’acqua:

  • la proposta “Acqua per i Cittadini “, ideata da Riccardo Petrella con l’IERPE – “Institut Européen de Recerche sul la Politique de l’Eau”, con Energia Felice tra i primi promotori, prevede la raccolta di 1milione di firme da aprile 2013.
  • la proposta “L’acqua e i servizi igienico-sanitari sono un diritto umano!” promossa dai sindacati europei della Funzione Pubblica – per l’Italia: FP di CGIL CISL UIL – sarà presentata alla Commissione europea il prossimo 1 aprile con inizio raccolta firme dei cittadini in tutta la Unione Eurpea, ad acquisita sua accettazione).

I relatori sono stati (oltre a Petrella, posto fra il pubblico, in conclusione dell’incontro) Tommaso Fattori (con funzione di moderatore) per il movimento italiano acqua, Emmanuel Poilane per la Platform ECI-Water di Petrella, Jerry Van Den Berge di EPSU per i sindacati europei EPSU FSESP EGOD.

Segnaliamo l’importante relazione svolta da Via Campesina su rapporto ed effetti distruttivi sui terreni a causa dello sfruttamento delle fonti d’acqua e della produzione di biocarburanti, mettendo ancor più in evidenza l’interconnessione esistente tra i beni comuni acqua, suolo agricolo, energia, cibo (sovranità alimentare) e la necessità di operare una coordinata azione a loro difesa.

Il Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua ha naturalmente rafforzato e favorito nuove relazioni tra i partecipanti, molti aggiornamenti, e la valutazione di nuovi progetti comuni tra cui, nel nostro specifico, le applicazioni energetiche rinnovabili in Brasile (ovvero, villagi solari allestiti mediante coinvolgimento delle locali cooperative costruttrici) e la partecipazione all’ormai prossimo appuntamento di Rio+20 dai prossimi 20-22 giugno.

Condividi