Archivi tag: democrazia

Lettera aperta a Napolitano

Caro Presidente, il voto non si neutralizza

Signor Presidente, il governo ha posto la fiducia in parlamento per esercitare, con modalità inedite, una forzatura al fine di far passare un decreto che “neutralizza” il referendum abrogativo della legge che ripropone il nucleare nel nostro paese. Tralasciamo qui ogni considerazione politica sul disprezzo con il quale la sovranità popolare viene umiliata nel nostro paese e non entriamo nel merito delle valutazioni giuridiche in base alle quali la Corte di Cassazione deciderà nella sua autonomia. Ci poniamo invece un problema che, pur nella sua ovvietà fin qui poco considerata, pensiamo sollevi una questione costituzionale.

Noi pensiamo che se il precedente inaugurato dal governo in questa occasione si affermasse, una espressione determinante della sovranità e del potere popolare – il referendum – sarebbe nel nostro paese di fatto liquidato. In una parola, se di fronte ad ogni richiesta di referendum avanzata dai cittadini ed accolta dagli organi istituzionali preposti la contromossa dell’esecutivo fosse un provvedimento a maggioranza di sospensione (per un breve periodo) della legge in questione, verrebbe sospeso anche il potere abrogativo o convalidativo di cui il popolo è titolare qualora si raggiungesse il quorum in regolari votazioni. Se poi il marchingegno per la prima volta introdotto nell’esperienza repubblicana viene addirittura accompagnato dall’intenzione dichiarata di riproporre la legge di cui si è chiesta l’abrogazione in un tempo successivo, quando si «saranno calmate le acque», il referendum diventerebbe un istituto a discrezione della maggioranza parlamentare, che i cittadini non potrebbero mai riprendere nelle loro mani.

Signor Presidente, la domanda non è di poco conto e non riguarda soltanto la sua facoltà di firmare o respingere un provvedimento. La Costituzione riconosce al Popolo italiano un solo mezzo per esercitare la propria volontà di cambiare le leggi espresse durante una legislatura dalla maggioranza dei parlamentari da lui votati. All’istituto del referendum sono stati posti dalla Costituente vincoli che si rivelano più stringenti nella situazione attuale, al punto da rendere il raggiungimento del quorum un fatto di per sé straordinario, se si considera la scarsa informazione che gli italiani residenti e quelli all’estero continuano a ricevere. Ma oggi, con il voto anomalo di sospensione e rimando di un Parlamento costretto alla fiducia, rischia di essere definitivamente “neutralizzato” .

Signor Presidente, noi possiamo rivolgerci solo a Lei, per chiederLe di prendere in esame in tutte le sue implicazioni la prospettiva da noi temuta. Fidiamo in una sua parola e in un suo intervento.

Mario Agostinelli, Luciana Castellina, Paul Ginsborg, Emilio Molinari, Gianni Tamino

Condividi

I referendum del 12-13 giugno: note informative

Il referendum abrogativo è uno strumento di esercizio della sovranità popolare ed è uno strumento di democrazia diretta perchè permette agli elettori di esprimere direttamente il proprio volere su un tema specifico. Per poter esprimere un giudizio quanto più consapevole possibile sui temi oggetto di referendum abrogativo è necessaria un’adeguata informazione. A questo scopo sono state scritte le righe che seguono.

Il 12 e il 13 giugno gli elettori sono chiamati ad esprimersi sui seguenti quattro quesiti referendari:

1) Abrogazione di norma sulle Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.

2) Abrogazione parziale di norma sulla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito.

3) Abrogazione parziale di norme sulle Nuove centrali per la produzione di energia nucleare.

4) Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

1) Con il quesito n. 1 si chiede la cancellazione (abrogazione) dell’articolo 23-bis della legge 133 del 2008, come modificato in particolare dalla legge 166/2009, nota come “decreto Ronchi”, sulla modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il quesito riguarda i servizi pubblici locali di rilevanza economica (acqua, rifiuti, trasporti locali), ad eccezione dei settori esclusi (distribuzione di gas naturale ed energia elettrica; gestione delle farmacie comunali; trasporto ferroviario regionale). Tra i servizi pubblici locali di rilevanza economica c’è dunque il servizio idrico integrato oggetto della campagna referendaria. Esso è costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua per usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue. Per capire meglio la portata del quesito referendario n. 1 occorre ricordare che il servizio idrico locale è stato di recente interessato da due riforme:

I) La prima riforma, introdotta dalla legge n. 166/2009 (di conversione del D.L. n. 135/2009, cosiddetto “Decreto Ronchi”), ha riguardato le modalità di conferimento della gestione dei servizi pubblici locali, tra i quali quelli idrici. Non riguarda quindi la privatizzazione delle risorse idriche e delle infrastrutture idriche che rimangono di proprietà pubblica. La legge 166/2009 ha modificato l’art. 23 bis della legge 133 del 2008. Nella nuova formulazione l’art. 23 bis distingue tra forme di affidamento “in via ordinaria” ed “in deroga”. Le modalità di affidamento in via ordinaria sono:

a) in favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica (ovvero tramite gara);

b) in favore di società a partecipazione mista pubblica e privata, a condizione che la selezione del socio avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica (ovvero tramite gara), le quali abbiano ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l’attribuzione di specifici compiti operativi connessi alla gestione del servizio e che al socio privato sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40 per cento.

Sono affidamenti in deroga, dunque eccezionali e giustificati sulla base di “situazioni eccezionali che, a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace ed utile ricorso al mercato”e sottoposte ad autorizzazione da parte dell’Autorità garante del mercato: c) quelli a società a capitale interamente pubblico, partecipata dall’ente locale, che abbia i requisiti richiesti dall’ordinamento comunitario per la gestione in house. Viene poi previsto anche un regime transitorio per i servizi pubblici locali di rilevanza economica a seconda che si tratti di affidamento in house, di affidamenti a società miste e di affidamenti a società a partecipazione pubblica quotate in borsa.

L’art. 23 bis riduce drasticamente, dunque, le ipotesi di affidamento diretto e, in particolare, quelle di gestione in house che sono attualmente quelle prevalenti in Italia, imponendo invece l’affidamento a gara e l’ingresso del socio privato (mediante gara) nelle società pubbliche. Si ricorda, peraltro, che la sentenza n. 325 del 2010 della Corte Costituzionale ha affermato che l’affidamento in house del servizio idrico integrato, come di altri servizi pubblici a rilevanza economica, è invece compatibile con l’ordinamento europeo.

Il fine del quesito n. 1 è di escludere l’applicazione dell’articolo 23-bis (come risultante dalle modifiche della L. 166/2009), che limita, rispetto al diritto comunitario, le ipotesi di affidamento diretto e, in particolare, quelle di gestione in house dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (acqua, rifiuti, trasporti locali).

II) La seconda riforma riguardante i servizi idrici è stata introdotta dalla legge n. 42/2010 che ha previsto la soppressione, poi prorogata al dicembre 2011, delle autorità d’ambito (cioè quei soggetti pubblici costituiti tramite convenzioni o consorzi di comuni che hanno il compito di organizzare, affidare e controllare la gestione del servizio) e contemporaneamente l’identificazione di nuovi soggetti cui demandare l’organizzazione e il controllo della gestione del servizio idrico locale. Le Regioni, in assenza di ulteriori indicazioni normative, sono quindi libere di decidere l’assegnazione delle funzioni a Province o comuni oppure a enti posti a livello regionale, o di studiare altre opzioni.

Da un lato, quindi, si accelerano processi di privatizzazione della gestione dei servizi (Riforma I: riguardante i soggetti gestori), e dall’altro si eliminano gli attuali enti preposti alla vigilanza, regolazione e controllo, e all’affidamento del servizio, lasciando alle Regioni il compito di identificare i nuovi soggetti e le loro funzioni (Riforma II: riguardante i soggetti regolatori/controllori).

In caso di esito positivo del referendum (quesito n. 1), verrebbe cancellato l’articolo 23-bis della legge 133 del 2008, come successivamente modificato, e si applicherebbe immediatamente nell’ordinamento italiano la normativa comunitaria (meno restrittiva rispetto a quella oggetto del referendum) relativa alle regole concorrenziali minime in tema di gara ad evidenza pubblica per l’affidamento della gestione di servizi pubblici locali di rilevanza economica.

2) Con il quesito n. 2 si chiede la cancellazione (abrogazione) di un’inciso del comma 1 dell’articolo 154 del decreto legge 152 del 2006 che riguarda la determinazione delle tariffe del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito.

Il comma citato attualmente in vigore stabilisce che “la tariffa del servizio idrico integrato è determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell’entità dei costi di gestione delle opere, dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonché di una quota parte dei costi di funzionamento dell’Autorità d’ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio “chi inquina paga”. Tutte le quote citate della tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo”.

A questo proposito, la Corte Costituzionale ha precisato nella sentenza n. 26 del 26 gennaio 2011 che il servizio idrico integrato è un servizio a rilevanza economica, cioè deve essere svolto con metodo economico, ovvero secondo il principio della copertura dei costi mediante i ricavi. Essenziale, quindi, secondo questa interpretazione è la sola copertura dei costi. Pertanto, secondo la Corte Costituzionale, il carattere remunerativo della tariffa, ovvero la remunerazione del capitale investito, non può essere definito elemento caratterizzante la nozione di «rilevanza» economica del servizio idrico integrato.

In caso di esito positivo del referendum (quesito n. 2), verrebbe cancellata la parte “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito” dell’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006, così escludendo che la tariffa sia calcolata anche tenendo conto del profitto del gestore. Rimarrebbe fermo solo il principio della copertura dei costi di investimento e di esercizio, rendendo estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua.

3) Con il quesito n. 3 si chiede la cancellazione (abrogazione) delle norme che permettono la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare.

La sorte di questo quesito è per ora sospesa, dal momento che il Senato ha approvato in data 20 aprile 2011 l’inserimento in un decreto-legge, cosiddetto “decreto omnibus”, di un emendamento col quale verrebbero abrogate tutte le norme oggetto del quesito referendario e farebbe quindi venir meno i presupposti del quesito stesso, ma anche su questo per ora non c’è chiarezza (L’emendamento recita: “al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”). Dopo l’approvazione del Senato, spetta ora alla Camera approvare a sua volta l’emendamento inserito nel decreto, che dovrà poi essere promulgato dal Presidente della Repubblica. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, si dovrà esprimere la Corte di Cassazione per esaminare le novità e decidere in merito al quesito referendario sul nucleare. L’ufficio centrale per i referendum presso la Corte di Cassazione potrebbe anche infine investire della questione la Corte Costituzionale.

Dunque, per il momento, il quesito referendario sul nucleare resta ancora valido e dipenderà dalla Corte di Cassazione (ed in ultima eventuale istanza dalla Corte Costituzionale) deciderne il destino.

4) Con il quesito n. 4 si chiede di cancellare (abrogare) la legge n. 51 del 7 aprile 2010 “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza”. Tale legge, costituita da un solo articolo, prevede per il Presidente del Consiglio dei Ministri e per i Ministri che l’esercizio delle attività previste dalle leggi e dai regolamenti (cioè tutte le attività istituzionali), nonchè di ogni attività comunque coessenziale alle funzioni di Governo, costituisce legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali in cui sono imputati. I giudici in base a questa legge sono obbligati ad accettare la richiesta di legittimo impedimento e rinviare il processo ad altra udienza. L’impedimento si applica anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado.

La sorte di questo quesito era rimasta sospesa per la sentenza della Corte Costituzionale n. 23 del 13 gennaio 2011. La Corte Costituzionale pronunciandosi sulla legittimità costituzionale della legge n. 51 del 7 aprile 2010, aveva infatti dichiarato, per violazione degli artt. 3 («tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, …») e 138 (che prevede una procedura rafforzata per l’approvazione delle revisioni costituzionali) della Costituzione, l’illegittimità dell’art. 1, comma 4, della legge n. 51/2010 relativo all’ipotesi di impedimento continuativo e attestato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, e l’illegittimità dell’art. 1, comma 3, nella parte in cui non prevede che il giudice valuti in concreto l’impedimento addotto.

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale, l’Ufficio Centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione ha stabilito, con ordinanza del l febbraio 2011, che il referendum sul legittimo impedimento debba esser comunque effettuato e il quesito referendario riformulato tenendo presente quanto deciso dalla Corte Costituzionale, ovvero l’illegittimità costituzionale di alcune norme e l’interpretazione di altre norme della legge 7 aprile 2010, n. 51.

In caso di esito positivo del referendum, verrebbero quindi cancellate le norme della Legge n. 51 del 7 aprile 2010 che non sono state ritenute illegittime dalla sentenza n. 23/2011 della Corte Costituzionale.

 

Bolzano, 2 maggio 2011

di Mariachiara Alberton, Ricercatrice EURAC, Istituto per lo Studio del Federalismo e del Regionalismo

SCARICA IL TESTO IN PDF (111 Kb)

Condividi

Voto per i fuori sede

Cari e care, come già sapete per permettere il voto a tutti quelli che si trovano fuori dal proprio comune di residenza per ragioni di lavoro e/o studio c’è bisogno che siano nominati rappresentanti di lista in un seggio del comune in cui hanno il domicilio. Abbiamo fatto un accordo con l’Italia dei Valori che ci permetterà di far nominare rappresentanti di lista tutti i nominativi che segnaleremo. L’IDV ha l’opportunità di nominare 2 rappresentanti di lista (effettivo e supplente) sia come Partito presente in Parlamento che come Comitato promotore del Referendum. Per noi mettono a disposizione le nomine che gli toccano come Comitato.

I loro referenti regionali e locali sono stati già avvisati, per cui preghiamo i comitati regionali Vota SI’ per fermare il nucleare di prendere contatto con i responsabili regionali IDV. I numeri sono significativi (circa 80.000 rappresentanti di lista in tutt’Italia).

Conviene organizzare le prenotazioni a livello regionale. Le richieste che arriveranno al Comitato nazionale le gireremo ai relativi Comitati regionali. Vi preghiamo di promuovere l’informazione presso gli studenti e i lavoratori fuori sede.

Segreteria Organizzativa “Comitato VOTA SI per fermare il nucleare” – Via Colonna Antonina n. 41 – Int- 7 00186 Roma – e-mail: segreteria@fermiamoilnucleare.it

Condividi

Arci in festa 2011

Dall’1 al 5 giugno la festa dei circoli Arci tra teatro, musica e dibattiti pro-referundum

E’ la festa dei circoli Arci delle province di Milano, Monza e Brianza, Lodi. E quest’anno vanta un programma densissimo: 5 giorni a Carroponte tra teatro (quello narrativo civile di Ascanio Celestini che sarà in scena mercoledì 1 giugno e il teatro canzone che parte il 5 giugno con il collettivo di comici milanesi Democomica e caratterizzerà tutte le domeniche di giugno), musica e presentazioni di libri che saranno occasione per intrattenersi e discutere sui temi del referendum previsto per il 12 e il 13 giugno prossimi.

Si parte mercoledì 1 giugno alle ore 21.30 con il dissacrante e tagliente nuovo spettacolo di ASCANIO CELESTINI “La fila indiana -Il razzismo è una brutta storia”. (Ingresso 10€). Chiude la serata un’extra festa al Maglio a cura dell’Arci Bitte.

Si prosegue giovedì 2 giugno alle ore 21.00 con la presentazione della compilation “Esistere – Resistere” prodotta dall’Anpi Tom Benetollo di Milano. Si tratta di una nuova sezione dell’Anpi nata da poco in seno al comitato provinciale dell’Arci di Milano e intitolata ad un grande antifascista, Tom Benetollo. E’ fatta di giovani donne e giovani uomini che vogliono mantenere viva una memoria che ha sin troppe falle. Da questa sezione nasce il progetto della compilation ESISTERE <- RESISTERE volta ad individuare artisti e brani idonei per vocazione e spirito a rimettere in circolo i valori della Resistenza, modernizzandoli e slegandoli da un immaginario ormai logoro. L’obiettivo di questa compilation è quindi quello di porre luce sulla resistenza “contemporanea” , che è quella che viene fatta da chi porta avanti discorsi artistici di qualità in un mondo di brutture, e da chi in tempi di individualismo sfrenato pone l’accento attraverso la propria pratica artistica su problematiche sociali o comunque sulle dinamiche io-società in un’ottica di analisi. Il tutto anche per far sì anche gli Anpi non muoiano insieme ai vecchi partigiani ma ringiovaniscano e si riattualizzino. Sul palco del Carroponte saliranno alcune perle estratte da questo lavoro: VOCI DI MEZZO, FABRIZIO COPPOLA, FRISER e NEMA PROBLEMA ORKESTAR. L’ingresso alla serata è gratuito.

Venerdì 3 giugno alle ore 21.00 presso la Libreria Interno4 Mario Agostinelli presenta il libro “Cercare il sole, dopo Fukushima” Agostinelli, Tronconi e Meregalli, Ediesse editore. “Si tratta di uno sforzo compiuto da me, Tronconi e Meregalli (gli autori) per affrontare la svolta di politica energetica necessaria e urgente su basi rigorose e, credo, innovative” dice Mario Agostinelli. “L’accento è spostato sulla scelta solare, ma l’approdo è “conquistato” sulla base di considerazioni e bilanci spesso sottaciuti o, addirittura, non portati convenientemente alla luce. Il lavoro ha una attenzione interdisciplinare, non strettamente specialistica, con finalità in parte didattico-formative e in parte volutamente informative, – conclude – data la cortina di silenzio che si è fatta calare sui referendum”.

Alle 22.30 la serata prosegue con il live di MIXER 102 Un’iniezione di Hip Hop, New Wave e Reggae, con la formazione live di un gruppo che registra in un box (quello n.102) di Cusano Milanino. I componenti del gruppo: Gianpaolo Giannattasio – voce; Nicola Perrone – chitarre; Claudio Marra – tastiere & synth ; Francesco Abisso – basso elettrico; Alessandro Angiulli – batteria.

A chiudere la serata la Big Orkestra del Crams (Centro Ricerca Arte Musica Spettacolo) di Lecco: una compagine orchestrale costituita da una quindicina di elementi che negli ultimi due anni lsi è concentrata su il repertorio della “Dedication Orchestra” una formazione costituita come un’omaggio ai musicisti esuli sudafricani nucleo del “The Blue Notes”. La “Dedication orchestra” si appropria delle radici africane, unendole con il jazz europeo, la musica colta d’avanguardia creando una miscela di ritmi e suoni veramente unico. Per l’occasione sul palco due componenti della “Dedication” originale: Lol Coxill e Steve Berenson.

Sabato 4 giugno a partire dalle 21.00 è prevista la presentazione del libro di Michela Bianchi- “Acqua, la prima narrazione “- MC Editrice. Interviene Marco Manunta, magistrato, esperto di beni comuni, autore di vari testi della collana sull’acqua MC, autore dell’ultimo libro ” Uno statuto per l’acqua a portata di voto”. Previsto un intervento dal palco di Roberto Fumagalli del Comitato italiano sul Contratto mondiale dell’Acqua. Il libro di Michela Bianchi percorre diversi sentieri e si articola su diversi piani di lettura, in un intreccio incessante di immagini e testi, dalla narrazione mitica agli appunti di Leonardo da Vinci, dalle leggende alla poesia, fino ai dati della realtà economicosociale.

La serata si chiude alle 22.30 con un doppio concerto live: HERBADELICI – funky (a cura del circolo Arci Groove) e e a seguire NEBEL – tra cantautorato folk e sonorità etniche, tra guizzi swing e sferzate rock.

Domenica 5 giugno Arci in festa 2011 chiude con l’inaugurazione della rassegna “ORGOGLIOSAMENTE TEATRO CANZONE”, una rassegna curata da Arci La Casa 139 e il circolo Cicco Simonetta. La rassegna, dedicata a una forma d’arte che ha segnato la storia di questo Paese e che dovrebbe diventare un bene culturale da tutelare e valorizzare, prevede un appuntamento domenicale gratuito per tutto il mese di giugno: ci sarà da ascoltare, da ridere, da piangere, da riflettere. E poi di nuovo da ridere. Ci sarà tutto quello di cui oggi abbiamo bisogno.

Domenica 5 giugno alle ore 21.00 si parte col collettivo di comici milanesi DEMOCOMICA. Uno spettacolo di cui Milano è sfondo e meta perché l’intento è quello di raccontarla, Milano, in una serata che le somigli: comica, elegante, intrigante, cinica, leggera, periferica, tradizionale e musicale. L’ingresso è gratuito.

La festa dei circoli sarà occasione per conoscere meglio il tessuto associativo che caratterizza l’ARCI e le attività che alcuni tra i nostri circoli svolgono da anni nel territorio e con il territorio. Sono previsti stand con materiali informativi e attività pomeridiane a cura di alcuni circoli. Tra queste le attività a cura del circolo Club Giallo, laboratori culinari per bambini a cura di Arci Zaghridì, attività giornaliere di benessere a cura del circolo Centro del Benessere.

ARCI IN FESTA 1-5 GIUGNO 2011 CARROPONTE, Via Granelli 1, Sesto San Giovanni

Condividi