Chi paga la campagna pro nucleare?

Da Il Fatto Quotidiano, 21 dicembre 2010

Ci stiamo abituando a tutto: dalle tangenti come parte integrante dell’approntamento di opere pubbliche, alla compravendita di eletti cui ci si rivolge con un catalogo di offerte, all’utilizzo delle auto blu e degli aerei di stato per le escort di giornata, al pagamento coi soldi pubblici della campagna filonucleare di Berlusconi&Co.

Da domenica 19 dicembre, su tutti i quotidiani nazionali è stata comprata una pagina intera che mette a confronto sui riquadri di una scacchiera i dubbi degli ambientalisti e, naturalmente, le certezze dei nuclearisti. “Tu sei a favore o contro l’energia nucleare o non hai ancora una posizione?”. È questa la domanda che il cosiddetto Forum Nucleare Italiano, probabilmente coi nostri soldi – sarei curioso di sapere quanti finanziamenti provengono da enti statali e pubblici, per via diretta o traversa, a questo “pool” di lobbisti – pone a piè pagina e a conclusione dello spot che sarà trasmesso da Rai, Mediaset, La7, Sky e canali satellitari. Si tratta della prima campagna istituzionale a favore dell’atomo in Italia, che si articola in massicci interventi dell’Enel che, a quanto ci risulta, ha messo a bilancio 20 milioni di euro per l’operazione; mobilitazioni di istituti universitari, a partire dalle facoltà di Ingegneria milanesi, torinesi e romane; chiamata a raccolta di “opinion leaders” (ricordate Veronesi?). Il tutto in un quadro di regia del governo e per una spesa complessiva valutata in 300 miliardi di euro. Saatchi & Saatchi, l’agenzia cui è stata affidata la campagna di comunicazione sull’energia nucleare, pianificherà anche interventi nei cinema, alle stazioni, nei principali aeroporti e sul web.

C’è da chiedersi con quale faccia si neghino i soldi all’università pubblica e al diritto allo studio e si profondano risorse provenienti in gran parte dai cittadini per imbrogliarli con un’informazione unilaterale e con mezzi asimmetrici rispetto al diritto di contradditorio che sta alla base di scelte così impegnative. Già l’unilateralità ha caratterizzato la trasmissione radiofonica di Zapping, quella televisiva di Porta a Porta e le migliaia di opuscoli Enel distribuiti da alcune diocesi e denunciati su questo blog. “Con questa campagna – sostiene il presidente del Forum, Chicco Testa, un nome una garanzia… vogliamo riaprire un discorso chiuso bruscamente 24 anni fa. Oggi, quella del nucleare – aggiunge – è un’alternativa energetica pulita e conveniente, in termini economici e ambientali, ma non sarà mai possibile un dialogo costruttivo se prima non si mette tutti in condizioni di avere informazioni chiare, complete e certe sotto il profilo scientifico”. Esattamente il contrario di quanto lui e i berluscones hanno intenzione di fare, inondandoci con una campagna degna di una repubblica delle banane.

Ben altra è la maturità e la cultura della salute, dell’ambiente e della libertà che contraddistingue un popolo che ha già dato una risposta nel referendum dell’87 ed ora si costringerebbe a ricrederersi solo se venisse oscurata un’informazione pluralista. Cominciamo col dare risposte adeguate e secche, anche indignate a chi ci considera cervelli da plasmare a suo piacimento. A cominciare dalle oltre ottantamila firme raccolte per la legge di iniziativa popolare “No al nucleare, sì alle rinnovabili” che porteremo in grandi pacchi il 22 dicembre alla Camera. Vestiti da Babbi Natale, senza il consiglio di grandi pubblicitari, ma per far capire a una città blindata per proteggere dai giovani un Parlamento con una maggioranza in forte discussione, che si possono ancora portare regali ai cittadini onesti e che si deve lasciare il carbone e l’uranio a chi compra il consenso in uno spazio pubblico che dovrebbe aborrire il commercio.

Mario Agostinelli

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