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Laudato si’ e Cop21: tra il dire e il…decarbonizzare

Un bilancio dopo il messaggio dell’Enciclica e le conclusioni della conferenza di Parigi

 

Giovedì 3 Marzo 2016 – dalle 18 alle 21

Centro Culturale San Fedele P.za San Fedele – via Hoepli, 3/b – MILANO

Laudato si - invito 3 marzo 2016

Solo una fiammata profetica e uno sgravio di coscienza dei governanti? O l’avvio di una svolta irreversibile nel produrre consumare, amministrare?

PROGRAMMA

Ore 17.45 – Accoglienza e distribuzione materiale

Ore 18.00 – Discussione

Un impegno popolare per un’ecologia integrale
Don Virginio Colmegna, Casa della carità

Luci e ombre da Parigi
Stefano Caserini, Politecnico di Milano

L’esperienza locale e le sue criticità
Fulvio Fagiani, già presidente Agenda 21 Laghi

Decarbonizzare la Lombardia: soggetti e scelte
Debora Rizzuto, consulente energia

Interviene un esponente del Comitato per il Sì al Referendum Trivelle

Ore 19.30 – Tavola Rotonda
Quanto manca a mezzanotte? Che fare?

con
Massimo Scalia, facolta Scienze di Roma
Antonio Pizzinato , già Segr. Gen CGIL
Giovanni Pivetta, HabitaMi
Pierattilio Superchi, direttore ANCI Lombardia
Alfredo Somoza, presidente ICEI

coordina
Mario Agostinelli Energiafelice

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Milano 26 gennaio: Expo la festa è finita!

QUALE BILANCIO DI QUESTA ESPERIENZA CHE HA SEGNATO A FONDO LA CITTÀ? QUALI PROSPETTIVE?

Sala, mister Expo, si candida per affermare un modello di città dei poteri forti, noi ci opponiamo per affermare il modello alternativo della città vivibile e solidale: la città dei cittadini

Presentazione di Franco Calamida

COSA È STATA EXPO E LE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI

Emilio Molinari
Giorgio Ferraresi
Mario Agostinelli
Vincenzo Vasciaveo
coordina Erica Rodari

LA DENUNCIA E LE PROSPETTIVE: POSIZIONI A CONFRONTO

Basilio Rizzo
Luca Beltrami Gadola
coordina Piero Basso

Conclusioni di Vittorio Agnoletto

Promotori: CostituzioneBeniComuni – Gruppo Consiliare Sinistra per Pisapia – F.d.S. – Comitato acqua pubblica Milano

Scarica la locandina >>>

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Buon Natale e Buon 2016… nonostante Cop21

Per un buon clima per il nuovo anno,
meno deleghe in bianco ai governi
e più gioia e partecipazione tra i cittadini!

La differenza la potete vedere in questi due video artigianali:
uno festoso girato alla marcia di Luino, tra la gente
del lago Maggiore in attesa dell’avvio della Cop 21…

 … l’altro girato proprio alla conferenza di Parigi
nell’atmosfera opaca di negoziati
per un accordo sempre di là da venire…

Le musiche di sottofondo valgono
un auspicio e un augurio di cuore!

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Documento finale del Convegno sull’enciclica Laudato si’

Dopo il convegno, un documento e una mozione

Due testi comuni siglati dalle realtà che hanno promosso il convegno del 4 novembre “L’enciclica «Laudato sì’». Fede, scienza, ragione: un’alleanza per il clima, la terra e la giustizia sociale” e che vogliono continuare il percorso di riflessione iniziato


DICHIARAZIONE COMUNE DEI PARTECIPANTI ALL’INCONTRO: «L’ENCICLICA LAUDATO SÌ’» FEDE, SCIENZA, RAGIONE: UN’ALLEANZA PER IL CLIMA, LA TERRA E LA GIUSTIZIA SOCIALE

Noi, organizzazioni, movimenti, singoli firmatari di questa Dichiarazione, confrontandoci pubblicamente a Milano mercoledì 4 novembre 2015 in un incontro aperto ad ogni contributo, vogliamo richiamare l’attenzione sui principali contenuti di ordine culturale, sociale e civile dell’enciclica «Laudato sì’» al fine di trarne delle indicazioni operative su cui incentrare i nostri impegni futuri. Impegni tesi anche a ridare nobiltà alla partecipazione politica, intesa come l’agire per il bene comune. Senza sottovalutare gli altri temi di una enciclica che è una miniera ricchissima di suggestioni, quelli su cui si è concentrata la nostra attenzione possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

1. Il discorso di Papa Francesco è rivolto a tutti, credenti e non credenti, e non soltanto ai cristiani. È un discorso che riguarda la condizione umana in quanto tale.

2. È un discorso che riguarda tutta la Terra – tutto il creato – nel suo insieme: nella sua dimensione fisica, biologica, sociale, spirituale, affrontate nel loro inestricabile intreccio. Nessuna di queste dimensioni può essere affrontata senza tener conto dei nessi che la legano a tutte le altre.

3. In particolare, papa Francesco sottolinea come la vita e l’esperienza dell’essere umano siano inscindibili dal suo rapporto con l’ambiente fisico e con l’insieme dei viventi che popolano la terra. E viceversa. Questo segna l’abbandono di una visione antropocentrica che fa della specie umana la dominatrice dell’Universo: una concezione che ha caratterizzato gran parte della cultura occidentale nel corso dell’era moderna, influenzando gran parte del pensiero cristiano, soprattutto a partire dalla Riforma.

4. Scienza, religione e saperi popolari, compresi quelli dei popoli indigeni che colgono appieno l’integrazione con la natura, sono, su un piano di parità, modi di rapportarsi al mondo e al creato che non si escludono a vicenda; nessuno di essi può vantare una superiorità sull’altro. La loro conciliazione è un compito in continuo divenire.

5. L’Enciclica considera il vivente, il modo in cui la vita si riproduce e si rigenera, la fonte normativa delle regole che dovrebbero presiedere anche ai rapporti degli esseri umani tra di loro e con il loro ambiente; il che presuppone l’adozione di un sistema economico circolare, che non produce rifiuti, affinché gli scarti dei processi di produzione o di consumo ritornino all’ambiente in forme compatibili con la sua rigenerazione, oppure rientrino in un nuovo ciclo produttivo.

6. Lo scarto, quando è un residuo incompatibile con questi processi di rigenerazione, è la manifestazione principale e più evidente di un’economia di tipo lineare: un sistema che aggredisce le risorse della Terra per trasformarle, nel più breve tempo possibile, in materiali e sostanze inutilizzabili, inquinanti, che degradano l’ambiente e la vita. La velocità crescente imposta alla società dai processi di innovazione tecnologica ed economica, spesso in contrasto con i tempi della natura e della partecipazione democratica, rendono sempre più difficile sottrarsi a questo meccanismo.

7. Questo paradigma lineare non si applica solo alle cose, ma anche al vivente in genere e all’esser umano in particolare. La condizione dei poveri, degli esclusi, degli esseri umani sfruttati finché servono, finché sono produttivi o alimentano il consumo, per poi essere messi ai margini del consorzio umano, è la manifestazione, nel sociale, di un paradigma devastante che investe tutti i rapporti degli esseri umani tra di loro e con la Terra.

8. La povertà e l’emarginazione sono indissolubilmente legate all’aggressione alle risorse della Terra, ne sono una conseguenza diretta, mentre le diseguaglianze crescenti prodotte dal sistema economico e finanziario concorrono a loro volta a perpetuare questa aggressione perché privano i poveri e gli emarginati non solo dell’uso pubblico di beni comuni, come l’acqua, a seguito di insistenti e sempre più diffuse campagne di privatizzazione, ma anche della possibilità da parte dei meno abbienti di prendersi cura dell’ambiente in cui vivono e di custodire la Terra.

9. Le manifestazioni principali di questo squilibrio sono il ruolo assunto dal denaro come unico metro di misura di ciò che vale e merita di essere perseguito e il potere crescente della finanza, che, nella sua corsa all’accumulazione, non rispetta né l’essere umano né l’ambiente.

10. L’alternativa all’economia e alla società delle disuguaglianze e alla cultura dello scarto è la conversione ecologica; che ha una dimensione sociale fondata su un diverso paradigma energetico, sulla messa al bando del commercio delle armi e degli arsenali nucleari e sulla cura e sulla custodia della Terra, cioè su una produzione e un consumo sostenibili, che non intacchino il diritto di tutti i viventi e delle generazioni future a beneficiare di ciò che la Terra è in grado di offrire a chi la abita. Ciò riguarda in particolare il cambiamento climatico in corso e le sconvolgenti migrazioni provocate da guerre, desertificazioni e landgrabbing, tutti connessi alla rapina delle risorse. Ma la riconversione ecologica ha anche una dimensione personale nell’adozione di uno stile di vita fondato sulla sobrietà, sul consumo critico, sull’assunzione di una responsabilità nei confronti del prossimo e del vivente.

11. L’orizzonte culturale della conversione ecologica è dato da un’ecologia integrale, che non separa la difesa e la custodia dell’ambiente dalla cura per la condizione umana e dalla lotta contro l’ingiustizia e le diseguaglianze. E viceversa. Non si tratta solo di un approccio teorico, ma di un punto di vista intrinseco alla spinta dei popoli verso una società più giusta.

12.  La dimensione spirituale, ma profondamente radicata nella nostra condizione di abitanti della Terra, di questa conversione è la riconciliazione e la sintonia con tutto il vivente e con la bellezza e la dimensione estetica del creato, secondo quanto ci insegna il cantico delle creature di San Francesco.

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MOZIONE DEI PARTECIPANTI ALL’INCONTRO: «L’ENCICLICA LAUDATO SÌ’» FEDE, SCIENZA, RAGIONE: UN’ALLEANZA PER IL CLIMA, LA TERRA E LA GIUSTIZIA SOCIALE

Le associazioni, le cittadine e i cittadini che il 4 novembre 2015 hanno partecipato in questa sede a un primo confronto sui contenuti fondamentali dell’enciclica «Laudato si’» riconoscono il grande valore delle analisi e delle indicazioni programmatiche in essa contenute, e ne raccolgono l’invito a un impegno sempre più serrato in direzione della difesa della Terra, di tutto il vivente, della giustizia sociale e della lotta contro le disuguaglianze che affliggono soprattutto i più poveri.

Per questo, sulla base dei 12 punti indicati nella premessa, essi si impegnano a continuare su basi più operative in confronto iniziato oggi, riportandolo negli ambiti delle loro attività quotidiane e cercando ogni volta di tradurlo in iniziative pratiche di informazione, divulgazione, mobilitazione e aiuto reciproco.

Decidono fin da ora di partecipare e di promuovere la più ampia partecipazione possibile alle manifestazioni indette per il 29 novembre, per esigere che al vertice che si svolgerà a Parigi tra il 30 novembre e l’11 dicembre vengano assunti impegni vincolanti e rigorosi per contenere il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi centigradi, onde impedire che i cambiamenti climatici in corso assumano un andamento irreversibile e rovinoso per la sopravvivenza stessa della specie umana e di miliardi di altri esseri viventi su questo pianeta.

Si impegnano a proseguire, nelle forme che ciascuno riterrà opportuno, la battaglia per fermare la privatizzazione dell’acqua e concretizzarne il diritto all’accesso, come dichiarato dall’ONU, con l’assunzione nelle istituzioni internazionali di un Protocollo mondiale e di una Autorità mondiale, per impedire il consumo e lo spreco di suolo, contro le trivellazioni che perpetuano il ricorso alle energie fossili, per valorizzare pratiche agroforestali sostenibili e per imporre che anche dopo il summit di Parigi si continuino a perseguire impegni vincolanti ed efficaci per il contenimento delle emissioni inquinanti e climalteranti per la decarbonizzazione.

Esigono il riconoscimento alla protezione internazionale per chi fugge da disastri climatici, eventi meteorologici estremi, desertificazione, mancanza di terra, di cibo e di acqua. Nel contesto attuale è infatti ancor più tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale e che non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa.

Si riconvocano all’inizio del prossimo anno, in data da definirsi, per un confronto di carattere seminariale in cui presentare e discutere le buone pratiche in campo sociale e ambientale messe in atto nel corso del tempo e le modalità in cui ciascuna organizzazione, cittadino o cittadina ritiene possibile e produttivo portare avanti le indicazioni emerse dal confronto odierno.

Milano, Società Umanitaria, 4 novembre 2015

L’iniziativa è stata promossa da: 
Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, Artigiani di Pace, A-Sud, Associazione Co-Energia – Progetti collettivi di economia solidale, Associazione Energia Felice, Beati i Costruttori di Pace, Comitati Chico Mendes, Comitato Milanese Acqua, Comitato per la Pace del Magentino, Contratto mondiale sull’acqua, Costituzione Beni Comuni, Ecoistituto Ticino, Forum Salviamo il Paesaggio, Noi Siamo Chiesa, Coordinamento Nord Sud del mondo, Zero Waste Italy.

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5-6 novembre a Parma: convegno Rigenerare il futuro

RIGENERARE IL FUTURO OLTRE LA CRESCITA OLTRE IL PATRIARCATO

Seminario di studi sui movimenti sociali per la decrescita, l’ecologia, il femminismo

Parma 5 -6 novembre 2015
Aula F, Strada Pietro del Prato, 3, Parma

Negli anni difficili della “crisi economica e finanziaria” il pensiero mainstream ha continuato senza posa ad invocare politiche e ricette basate sul rigore e l’austerità per rilanciare la crescita come unica possibilità di salvezza e speranza per il domani. Eppure da qualche decennio studi e ricerche hanno sempre più messo in discussione la presunta connessione tra crescita, felicità e qualità della vita. I dubbi e le critiche hanno riguardato gli effetti negativi in termini di impatto ambientale, di disuguaglianze socio-economiche, di relazioni tra generi e generazioni. Le analisi hanno posto l’attenzione o l’accento su aspetti differenti: il nodo produzione e cura, il nodo antropocentrismo e antispecismo, il nodo metabolismo e sostenibilità, il nodo consumo e demercificazione, il nodo privatizzazione e pubblicizzazione, il nodo reddito ed equità, il nodo flessibilità e sicurezza sociale. In questo seminario studiosi e studiose provenienti dall’alveo del femminismo, dell’ecologia e della decrescita si confronteranno sulle possibilità di ripensare i nostri modelli di benessere e di immaginare una transizione verso una civiltà sostenibile e rispettosa delle differenze.

Giovedì 5 novembre
h. 9.30 – 13.00 Sessione introduttiva
Rivoluzioni in corso: linguaggi e prospettive di cambiamento in tre movimenti sociali

Introduzione al Seminario
Marco Deriu, Università di Parma
L’orizzonte del femminismo – Chiara Zamboni, Università di Verona, Comunità di Diotima Antonella Picchio, Università di Modena e Reggio Emilia
L’orizzonte dell’ecologia – Sergio Manghi, Università di Parma
Tiziana Banini, Università La Sapienza, Roma
L’orizzonte della decrescita – Gianni Tamino, Università di Padova Mauro Bonaiuti, Università di Torino

h. 15.00 – 18.30 Sessioni di approfondimento
Decrescita, ecologia e femminismo: temi per la ricerca e il dibattito

Evento speciale
Giovedì 5 novembre ore 20.30

Conferenza pubblica
Debito e democrazia in Europa
con Serge Latouche
Intervengono
Alberto Castagnola, Ass. Decrescita, Comune-info Debito, finanza globale e rapporti nord-sud
Cristina Quintavalla, Commissione Audit di Parma Debito ed enti locali

Venerdì 6 novembre
h. 9.00 – 13.00 Sessioni di approfondimento
I movimenti ambientalisti, femministi e per la decrescita: conflitti e convergenze

Relazioni introduttive
Antonia De Vita, Università di Verona
Marco Sacco, Mdf Venezia, Ass. Identità e differenza

Sessione I. Sfide per la politica e l’economia: verso nuovi modelli di convivenza

Alessia Di Dio, Università di Losanna, ROC, Moins!
Franco Romanò, Overleft
Grazia Pratella, Coord. Banche del tempo di Milano e provincia Diego Ferraris, Eleonora Gea Piccardi, Università di Roma Tre Alberto Leiss, Ass. Maschile Plurale; Ass. per il rinnovamento della sinistra

Sessione II. Far pace col pianeta: alimentazione, agricoltura ed energia

Alfonso Navarra, Associazione Energia Felice
Gianfranco Laccone, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Kuminda, Associazione Cibo per tutti
Anna Kauber, Articoltura

A seguire proiezione di estratti di “Ritratti di donna e di terra” di A. Kauber

h. 15.00 – 18.30 Tavola Rotonda finale
Dopo la crescita, dopo il patriarcato: verso nuove forme di civiltà

Interventi
Serge Latouche, Università di Paris-Sud (Orsay), IEDES
Annamaria Rivera, Università di Bari
Paola Melchiori, Wise, Libera Università delle donne Giacomo D’Alisa, Università autonoma di Barcellona

Moderatore:
Marco Deriu, Università di Parma

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